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Messina, Amam: pioggia di solleciti bonari. Bollette prescritte e mai emesse

C'è una pioggia di solleciti bonari che sta inondando le case dei messinesi. Si tratta di bollette in gran parte prescritte o di cui l'utente non aveva percezione avendo pagato regolarmente quelle realmente ricevute. Somme anche del 2013. A inviarci le sue bollette è la signora Giuseppina, pensionata che ha rischiato di sentirsi male quando le è stata recapitata una bolletta da 771,40 centesimi da pagare entro il 28 febbraio. Sollecito bonario si legge nell'avviso inviato per raccomandata. Ma di bonario non c'è proprio nulla visto che precede una fase in cui si procede con le maniere forti trasferendo il compito di recuperare il presunto credito ad una società esterna attaccando conti e beni. Ne sa qualcosa quell'utente che avrebbe dovuto pagare cinquantamila euro e che poi grazie al nostro intervento e a quello del presidente dell'Amam Alibrandi dovrà pagare solo 4000 euro e a rate.

Si perchè gran parte delle bollette reclamate in questi giorni sono prescritte. La signora Giuseppina che ci tiene a dire che non ha mai pagato una sola bolletta in ritardo e ci mostra quelle ultime saldate dove tra l'altro si attestava la regolarità del pregresso. L'utente in questione ci mostra sconsolata la lista delle bollette contestate tramite un sollecito di un qualcosa che non le è mai arrivato. E ci sono bollette relative ai consumi 2013, 2015, 2017, 2018, 2022 e 2024. Il Codacons e le altre organizzazioni sono già sul piede di guerra. Secondo il Codacons di quelle bollette della signora Giuseppina l'unica da pagare è quella da 54 euro relativa al terzo bimestre del 2024

E raccomandano agli utenti di verificare la data di emissione delle bollette. Quelle più vecchie di due anni sono prescritte.

L'Amam si dice pronta comunque ad effettuare le verifiche del caso.

Il recupero crediti e gli accertamenti affidati alla B consulenze società con sede a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza sono migliaia

Il passaggio successivo all'accertamento è il decreto ingiuntivo che può attaccare i beni del debitore.

Intanto le dimissioni, tecnicamente rescissione anticipata del contratto del dirigente tecnico, l'ingegnere Antonio Barone, arrivato un anno fa dal Genio civile, diventano un caso politico. A riprenderle, chiedendo spiegazioni è il capogruppo di Fratelli d'Italia Libero Gioveni secondo il quale queste dimissioni che seguono di 4 mesi quelle dell'ex direttore generale Donato dovrebbero far riflettere. Gioveni sottolinea le difficoltà e i ritardi che si registrano negli interventi da Minissale a Camaro, dalle falle sul sistema idrico a quelle sul sistema fognario.

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