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Liste d'attesa ancora lunghe a Messina, il calvario dei pazienti oncologici

Un paziente oncologico operato alla prostata non ottiene nei tempi previsti la visita di controllo. Così viene a manifestare davanti alle telecamere nel giorno dell'inaugurazione del nuovo pronto soccorso. Sa che c'è il presidente della Regione, sa che arriverà l'assessora regionale alla Sanità. Con garbo ci racconta la sua rabbia. Gli è sempre stato detto che chi è affetto da questa patologia dovrebbe avere una pista preferenziale. Ma così evidentemente non è. Qualcosa nel sistema non funziona. Appena qualche giorno fa un altro paziente oncologico ci aveva raccontato di un'ecografia all'addome prenotata dal Sovracup il 19 settembre all'ospedale Papardo, un mese dopo la visita in cui invece dovrebbe portare l'esito di quest'esame per capire se il suo male sia progredito.

 

Determinante per il paziente in protesta al policlinico l'intervento del direttore sanitario. “In questi casi – ci dice il medico- il paziente non deve passare dal Cup ma la visita dev'essere assegnata dal reparto dove è stato operato”. Sarà. Ma le telefonate che ci arrivano ci raccontano di un vero e proprio calvario. Ci dicono altro.
Quanti altri pazienti restano nell'ombra senza manifestare a far trascorrere mesi e mesi per un controllo che può allungare la vita. Sulle liste d'attesa il sistema è da rivedere

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