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Messina, si infittisce il mistero dei cadaveri ritrovati nelle acque del Tirreno

Sono tre Procure quelle di Messina, Barcellona e Patti al lavoro per risolvere il giallo dei tre cadaveri restituiti dal mare nel giro di una settimana. Quattro se si considera anche quello recuperato a metà marzo al largo delle Eolie e sul quale sta indagando la Procura di Barcellona. L'ultimo ritrovamento giovedì scorso quando un abitante di Rodia ha scorto sulla spiaggia un corpo in avanzato stato di decomposizione ed ha avvertito i Carabinieri. Sul cadavere di un uomo di pelle bianca, solo brandelli di indumenti. Dalle condizioni sarebbe rimasto in mare alcune settimane ma questo potrà stabilirlo con esattezza l'autopsia. Stamane il sostituto procuratore Piero Vinci ha conferito l'incarico alla professoressa Daniela Sapienza che eseguirà l'esame probabilmente mercoledì prossimo all'obitorio del Policlinico anche se attualmente il cadavere si trova al Papardo. E' stata la stessa professoressa Sapienza a compiere gli esami autoptici sugli altri due corpi ripescati nei giorni scorsi fra Vulcano e Patti ed al largo di Filicudi.

Anche in questo caso si tratterebbe di uomini di pelle bianca che presentavano dei tatuaggi realizzati in modo piuttosto approssimativo. Non certo da professionisti. Entrambi morti per annegamento o ipotermia. Resta il mistero sulla provenienza di questo carico di morte. L'ipotesi più accreditata dagli inquirenti è quella del naufragio di un'imbarcazione che trasportava migranti. Una disgrazia, come tante altre che purtroppo accadono nel Mediterraneo, di cui non si è avuta contezza. Ipotesi avvalorata dal ritrovamento proprio stamattina di un altro cadavere trascinato dal mare sulla spiaggia di Marina Piccola a Sorrento. Addosso al corpo in stato di saponificazione un giubbotto di salvataggio su una maglietta logora. Al momento non è stato nemmeno possibile stabilire il sesso. Su questo ritrovamento indaga la Procura di Torre Annunziata.

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