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Messina, la cultura della legalità spiegata dai magistrati ai giovani

Dai principi stabiliti dalla Costituzione alla loro applicazione nella vita quotidiana, di ogni persona, “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, come recita l’art 3. È stato un percorso a tutto tondo la tappa messinese di “Dialoghi con la magistratura”, il ciclo di incontri a carattere nazionale promosso dall’Associazione nazionale magistrati, per raccontare il ruolo costituzionale della magistratura attraverso le domande dei giovani. Sul palco del Teatro Vittorio Emanuele, giuristi ed esperti di diritto hanno dialogato con studentesse e studenti universitari e di alcuni istituti scolastici rispondendo alle domande sui grandi temi legati alla magistratura e sul ruolo dei magistrati. L’obiettivo è «contribuire al dibattito sulle questioni della giustizia non rivolgendosi soltanto ai tecnici ma all’intera comunità di cittadini. Si vuole in questo modo - come ha detto Rosanna Casabona, presidente della sezione di Messina dell’Anm, aprendo l’incontro al quale è intervenuto anche il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia - aprirsi alla società civile per discutere insieme di tematiche di legalità che interessano tutti i cittadini, al di là e al di fuori dei contesti tecnici in cui i magistrati ed i giuristi in genere sono abituati a parlare, a lavorare ed a esprimersi con un linguaggio molto tecnico spesso poco comprensibile per i non addetti ai lavori».

L’evento, organizzato dalla giunta sezionale dell’Anm presieduta dalla sostituta procuratrice Casabona, ha avuto la collaborazione dell’Università, dell’Ordine degli avvocati, dell’Ufficio scolastico provinciale e dell’Ente Teatro di Messina. Il rispetto delle regole e della legalità è stato il filo conduttore della prima parte dell’incontro, con i saluti istituzionali. Il primo presidente della Corte d’appello di Messina, Luigi Lombardo, ha parlato di cultura della legalità come cultura delle regole, mentre la rettrice Giovanna Spatari ha ribadito l’intenzione di tenere saldo il dialogo tra magistratura e università. L’invito a coltivare il dubbio è arrivato ai giovani da Paolo Vermiglio, presidente dell’ordine degli avvocati di Messina che ha ricordato il caso di Enzo Tortora, come monito sugli errori giudiziari, richiamato poi anche nel dibattito con i giovani. Sono poi intervenuti la dott.ssa Giusy Ioculano in rappresentanza del dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Stello Vadalà, e il presidente dell’Ente teatro Orazio Miloro, che ha sottolineato il valore della sinergia istituzionale che ha reso possibile una così ampia convergenza, portando il dibattito sulla legalità all’interno di un luogo di cultura.

I diritti dei cittadini e il valore costituzionale della giurisdizione sono stati al centro dell’intervento del professore Antonio Saitta, ordinario di Diritto Costituzionale e prorettore all’organizzazione amministrativa dell’Università. «La funzione del diritto - ha detto Saitta - è prevenire e risolvere i contrasti ed i conflitti con l’applicazione delle regole. Se i conflitti di oggi anziché essere affidati alle armi fossero affidati al diritto vivremmo in una società pacificata. La giurisdizione è quindi la garanzia delle libertà di tutti, e il diritto è la scienza della pace». Saitta ha concluso con un vibrante invito a «stare accanto alle Istituzioni», a tutte le Istituzioni, e in particolare la magistratura e le forze dell’ordine. Un invito che ieri è stato concretamente raccolto, e che la platea del Vittorio Emanuele - presenti tra le autorità la prefetta Cosima Di Stani e il generale Giovanni Truglio, comandante interregionale Carabinieri Culqualber, oltre a esponenti della magistratura messinese e della Giunta Anm - ha restituito in una potente immagine, con tantissimi giovani degli istituti superiori della città e della provincia, coinvolti dall’Ufficio scolastico provinciale grazie all’impegno della prof.ssa Agata Tringali, e dell’Ateneo di Messina grazie a Unime Gds Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica promosso da Gazzetta del Sud e Ateneo, quale strumento di partecipazione, attraverso l’informazione e la formazione, come ha sottolineato la rettrice Spatari.
L’importanza del dialogo come momento di stimolo ed incontro è stata evidenziata anche dal procuratore generale Carlo Caponcello: «Un dialogo- ha detto – che la magistratura associata si augura di avere rispetto al potere politico».

L’incontro, moderato dalla vicecaposervizio di Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile della GDS Academy e dell’inserto Noi Magazine, che ha delineato il proficuo meccanismo di approfondimento utilizzato per preparare i giovani all’incontro con il metodo ormai collaudato della GDS Academy di Gazzetta del Sud, è stato intervallato dalla lettura teatrale tratta dall’Antigone di Sofocle del regista Antonio Lopresti con l’accompagnamento musicale dell’avvocato Andrea Magrofuoco. A chiudere l’evento l’applaudita esibizione del coro del Liceo Maurolico, diretto da Silvia Bruccini e coordinato dalla prof.ssa Margherita Casalino, alla sua prima uscita ufficiale dopo la ricostituzione e accompagnato dalla preside Giovanna De Francesco.

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