E' guerra dei numeri sui pediatri in attività a Messina. Da giorni arrivano segnalazioni in redazione: impossibile prendere un pediatra. Quelli che hanno la convenzione con il Servizio sanitario nazionale sono pochi e massimalisti cioè hanno raggiunto o addirittura superato il tetto massimo fissato a 880 pazienti. E allora molto spesso si opta o si consiglia di optare per il medico di base che non è proprio la stessa cosa. Diversi gli specialisti pediatri andati in pensione, l'ultima proprio qualche settimana fa. Altri andranno nei prossimi mesi.
Venerdì scorso però è arrivata la nomina provvisoria in attesa dell'assegnazione definitiva che passa per complesse procedure regionali di una nuova specialista che ha già insediato il suo studio in pieno viale San Martino. Dunque altri 880 posti per i piccolo pazienti che potrebbero non bastare in una città da 230 mila abitanti. Ma guardando alle regole si scopre il paradosso e cioè che i pediatri dovrebbero essere 17 invece dei 23 presenti. La regola dice un pediatra ogni 600 bambini dagli 0 ai 6 anni. E il problema sta proprio qui. I pediatri possono tenere in carico i bambini sino ai 14 anni e in deroga anche sino ai 16 anni. Per il conteggio delle assegnazioni vale invece la popolazione dagli o ai 6 anni. E qui la situazione è disastrosa. Denatalità e spopolamento hanno abbassato questa quota in maniera esponenziale. Dunque guardando questa quota e non la fascia dai sei anni in su si scopre come ci spiega il segretario regionale dei medici pediatri Tito Barbagiovanni, che i pediatri nel distretto Messina Nord cioè da messina a Villafranca sono in esubero. Peccato che non si tenga conto della fascia di età superiore.
“Con questa nuova nomina - spiega Barbagiovanni - e con le quote rimaste libere di un'altra professionista di Villafranca le cose miglioreranno. Vediamo come andrà tra qualche settimana”.
Inevitabile il maggior carico di lavoro sui medici di base.
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