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Messina, operazione tolleranza zero della Guardia Costiera a Torre Faro

Blocchi di cemento sott'acqua, verricelli, cime abusive che rendono pericoloso il passaggio dei bagnanti nei mesi estivi. Alcune aree della costa erano diventate terra di nessuno dove l'abusivismo regnava sovrano. Scattata a Torre Faro l'operazione tolleranza zero.
La Capitaneria di porto di Messina e l’Amministrazione comunale stanno attuando una serie di interventi che puntano alla protezione e alla valorizzazione dell’ambiente marino e delle coste. In particolare, sono state individuate alcune aree critiche nelle quali negli anni si è creata una situazione di particolare degrado che mette in pericolo l’ambiente marino e crea un potenziale rischio per la corretta fruizione delle spiagge. Si tratta di tratti di costa invasi dalla massiccia presenza di postazioni abusive per l’ormeggio di barche che vengono assicurate ai fondali tramite i cosiddetti corpi morti: blocchi di cemento con cime di nylon o cavi d’acciaio e boe di plastica. Accanto al problema delle installazioni illegali l'invasione di rifiuti, relitti di barche abbandonate, verricelli abusivi.

Da qualche giorno è in corso un'operazione importante su un area particolarmente ampia di Torre Faro. Stanno operando congiuntamente il personale militare della Capitaneria di Messina guidata dal capitano di vascello Francesco Terranova, una squadra del Nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di Messina, alcune pattuglie della polizia metropolitana e della polizia municipale, personale e mezzi di Messina servizi, per un totale di oltre 20 persone Gli operatori, che stanno operando nel tratto compreso tra la via 1° palazzo e il Pilone, stanno rimuovendo enormi quantità di rifiuti di ogni tipo. In particolare i sommozzatori della Guardia costiera, hanno prelevato dai fondali decine di blocchi di cemento e grovigli di cime di nylon oltre a rifiuti plastici  costituiti da boe e galleggianti improvvisati quali bidoni e bottiglie di plastiche. Individuati blocchi di ancoraggio anche sulla spiaggia. Le cime vengono collegate alla imbarcazioni in mare. E questo crea pericolo percollro che frequentano frequentano la spiaggia. Gli eventuali responsabili se identificati verranno segnalati all’Autorità giudiziaria.
L’operazione proseguirà per almeno un'altra settimana

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