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Case popolari Arisme: uno su due non paga, clamoroso il caso delle botteghe

Dopo gli abusivi, nei confronti dei quali la guerra non si è fermata, i morosi. É  un popolo in gran parte di morosi quello che abita nelle 1000 case di Arisme ereditate dall'Iacp. In 400 non pagano e non hanno mai pagato. Questo emerge dai tabulati della società per il risanamento presieduta da Vincenzo La Cava. L'istituto dovrebbe recuperare 800 mila euro all'anno. Non riesce ad andare oltre il sessanta per cento. C'è un credito pregresso che sfiora il milione di euro. Nei giorni scorsi così sono partite le prime 400 diffide. Lettere di messe in mora che danno un termine per mettersi in regola eventualmente procedendo caso per caso ad una rateizzazione. Nei casi più complessi dove non c'è stato alcun segnale di ravvedimento sono già partiti i decreti ingiuntivi. Almeno cento. Si tenterà di sequestrare immobili e altri beni patrimoniali o di procedere ai fermi amministrativi dei veicoli. C'è poi il caso clamoroso delle botteghe. Cioè a non pagare ci sono anche alcune attività commerciali. A Gazzi un'attività del settore panario ha contratto un debito che supera i 130 mila euro. Dal 2019 mnon paga la pigione annuale che ammonta a 30.780 euro. In via Seminario estivo un'altra attività deve invece oltre 25 mila euro. In entrambi i casi si sta procedendo al decreto ingiuntivo e quindi allo sfratto per morosità
Sul fronte risanamento proseguono le demolizioni delle 22 baracche di Camaro Sottomontagna. Si sta procedendo alla rimozione dell'amianto. Operazione delicatissima che deve avvenire in tutta sicurezza. Viene monitorata l'aria per escludere che si diffondano particelle di amianto.
Da oggi a Camaro Sottomontagna si entra nella fase più difficile. Da eliminare ci sono 700 metri quadrati del pericoloso materiale. Se dovessero risultare superati alcuni valori scatterà lo stop.

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