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Messina, "rapimenti di bambini": il Comune tranquillizza. Le foto della banda sono false

Stop agli allarmismi, cautela e attenzione sì, ma senza alimentare paure, psicosi e caccia al mostro che non c'è. Un appello che oggi arriva direttamente dall commissione consiliare di palazzo Zanca che si è riunita per discutere del clima di terrore che si è scatenato in questi giorni su presunti tentativi di rapimenti di bambini in città. A lanciare un messaggio ben chiaro soprattutto il vicesindaco Salvatore Mondello: “In Prefettura si è riunito il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, è stato deciso di effettuare servizi all'entrata e all'uscita dalle scuole in cui saranno impegnati a rotazione Polizia, Carabinieri e agenti della Polizia Municipale e della Polizia metropolitana, abbiamo ricevuto precise rassicurazioni dalla Questura sulla reale entità delle due uniche due denunce presentate”.

Due denunce che però nelle ultime ore si sono molto ridimensionate rispetto alle paure iniziali. A rassicurare i cittadini anche il comandante della Polizia Metropolitana, Giovanni Giardina. La vicenda nei giorni scorsi era diventata virale, con la notizia diffusa sui social di una presunta banda di romeni interessata ai bambini della zona sud. A rafforzare la tesi le due denunce di una ragazza che è stata aggredita e di un ragazzino invitato a salire in auto. Ma allo stato attuale si tratterebbe di due casi isolati che poco avrebbero a che fare con eventuali bande. Le forze dell'ordine stanno intensificando i controlli per dare una risposta concreta alle paure generatesi nei giorni scorsi. E' di lunedì l'ordinanza della questora Gabriella Ioppolo per «innalzare gli standard di sicurezza nei pressi» degli istituti scolastici, in particolare di primarie, elementari e medie inferiori, «avendo cura di privilegiare le fasce orarie relative all’inizio ed al termine dell’attività didattica».

Sono certamente un fake, invece, le foto di questa presunta banda (compresa quella del furgoncino) che in maniera virale hanno invaso le chat delle scuole e dei genitori. Le stesse foto risalgono infatti a diversi anni fa e vengono usate ciclicamente per spacciare la notizie di "bande che rapiscono bambini": è già accaduto in Romania, in diversi paesi europei e anche in diverse città italiane.

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