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Mare Dentro: oggi la storia del Twiga. E' una delle immersioni più complesse

Torna l'appuntamento con "Mare Dentro", la trasmissione di Rtp e Gazzettadelsud.it con i relitti dello Stretto. In questa puntata la storia del Twiga. Il piroscafo nasce come Linda Clausen in Danimarca nel 1944, cambierà diversi nomi fino a essere ribattezzato appunto Twiga nel 1967. Nel maggio 1968 è in viaggio per Venezia proveniente da Setubal (Portogallo) con un carico di polpa di legno destinato ad una cartiera veneta quando, nei pressi di Punta Stilo, divampa un incendio nelle stive. Oggi giace sul fondale di fronte a Pace, sulla murata di dritta su un fondale sabbioso di circa 40 metri con la chiglia verso il largo. Il relitto è fortemente esposto alle correnti dello Stretto, è consigliabile dunque consultare le tavole di marea programmando l’immersione nelle ore di “stanca”.
La discesa nel blu è emozionante fino allo scorgere di uno scafo perfettamente integro la cui sommità arriva a 30 metri. Ammirare come la natura si sia impossessata di ogni anfratto sostituendosi alle vernici ed affondando le sue ventose nelle lamiere ormai completamente concrezionate. Nella sua seconda vita la nave dà rifugio a gronghi (Conger conger) e cernie (Epinephelus marginatus) di dimensioni ragguardevoli e il passaggio di grandi banchi di saraghi (Diplodus sp.) è praticamente una certezza. Spettacolari anche le lunghe foglie di Laminarie che si incontrano sul fondale circostante il relitto.

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