E' stato realizzato dal maestro Rosario Gargano nel 1969 ed è unico nel suo genere. Il pupo messo in mostra ieri pomeriggio ad arricchire la già ampia collezione di pupi siciliani presenta una cromatura che deriva da antiche tecniche di lavorazione, un'armatura finemente cesellata e vesti preziosamente decorate. A tagliare il nastro assieme ai fratelli Gargano il sindaco metropolitano Federico Basile.
Duecentocinquanta pupi quelli già in mostra nel museo inaugurato in via Oratorio san Francesco nei locali concessi dalla città metropolitana nel marzo scorso. Alcuni dei quali del 1800. Assieme ai pupi, i copioni originali scritti dagli antichi pupari e poi gli attrezzi per costruirli, gli strumenti e tanti altri tesori legati all'antica arte dell'opera siciliana. Nelle vetrine pronti a prendere vita sulla scena grazie ai pupari, personaggi come Orlando, Zanicchi, Ludovico, Bellissario, Carlo Magno, Bradamonte, Oliviero, Astolfo. Il museo si trova di fronte alla scuola media Mazzini in quella via nota come salita della Barette. Il museo che custodisce autentici tesori è dedicato a Rosario Gargano. Il capostipite, Venerando, iniziò l'attività nel 1811. da allora la lotta impari con la modernità che costrinse i pupari a portare negli anni cinquanta durante gli spettacoli radio e televisione. Poi tanti tentativi di allestire teatri stabili il Santa Marta, poi quello allestito al Mandalari e ancora a Giostra. Gli spazi sono stati concessi dopo oltre vent'anni di attese e speranze in comodato d'uso gratuito. Tra i custodi di tanta storia Sara Gargano che come gli altri fratelli Venerando e Giorgio per vivere fa un altro lavoro e Margherita Bonanno
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