Mercoledì 05 Novembre 2025

Omicidio Capizzi, parla il legale del killer: “Frasconá era stato picchiato”

In attesa della celebrazione dell’udienza nella quale il Gip del Tribunale di Enna dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo con richiesta di mantenimento della misura cautelare in carcere che sarà formulata dal pubblico ministero, emergono alcune ipotesi sulla linea difensiva dei tre indagati in stato di fermo d’indiziato dall’alba di domenica, a seguito della sparatoria di sabato notte a Capizzi nella quale è rimasto ucciso il 16enne Giuseppe Di Dio. Giacomo Frasconà Filaro, il padre Antonio ed il fratello Mario, secondo quanto riferito dall’avvocato Felice Lo Furno che li rappresenta, sarebbero intenzionati a rispondere alle domande del giudice per fornire la loro versione dei fatti. Giacomo Frasconà in particolare sarebbe pronto ad assumersi la responsabilità dei fatti specificando tuttavia le circostanze che lo hanno spinto ad aprire il fuoco in mezzo alla folla di giovanissimi. Diversa invece la posizione del padre e del fratello minore che, secondo la prospettazione difensiva, non coinciderebbe con quanto emerso finora. Il genitore ha infatti riferito di essere intervenuto in auto insieme all’altro figlio a seguito di una telefonata che lo informava di una lite avvenuta poco prima, dalla quale il figlio più grande sarebbe uscito malconcio. Nel breve tragitto su via Roma sarebbe stato quindi lo stesso Giacomo a chiedere di arrestare la macchina per scendere al bar, scatenando subito dopo l’inferno. Un gesto folle di cui è rimasta vittima incolpevole Giuseppe Di Dio, e ferito ad una gamba un 22enne. Come già emerso dalle prime ricostruzioni, è stato confermato che il bersaglio designato dell’agguato fosse un altro giovane del luogo, con cui i due fratelli avrebbero avuto dissidi nelle settimane precedenti, coinvolto nel diverbio avvenuto poco prima in un altro bar della zona. Appena una settimana addietro pare quindi che i due fratelli avessero tentato di dare alle fiamme l’auto di un altro ragazzo cospargendola di benzina prima che lo stesso riuscisse ad intervenire insieme ad un congiunto evitando il peggio e denunciando tutto ai Carabinieri. Segnalazioni, così come altre del recente passato, che però non avrebbero avuto seguito a quanto pare per mancanza di sufficienti elementi di riscontro.

leggi l'articolo completo