Centocinquanta baracche demolite ogni anno. E' questa la media degli ultimi 4 anni di commissariamento secondo i dati dell'ufficio. Dalla relazione del subcommissario allo sbaraccamento Santi Trovato escono numeri impressionanti: 1.606 baracche da demolire che entro gennaio dovrebbero diventare poco meno di 1500. Sempre troppe per arrivare a completare agevolmente, con questo ritmo, lo sbaraccamento di questa città in tempi rapidi.
E anche considerando i poteri speciali, che a dicembre se non arriverà una proroga finiranno come i soldi stanziati. La fotografia dell'ufficio del commissariamento dà 1606 nuclei che corrispondono ad altrettante baracche. Così divise: 410 a Ritiro Giostra. 465 a Bisconte Camaro, rione Tornatola, 98 al rione ferrovieri, 570 a Mangialupi, rione Taormina, via Rosso da Messina, 23 a Fondo Granata in via Bisignano, 38 in via del Proto e a Fondo Pugliatti. Ma secondo le relazioni rimaste in ufficio stilate dall'ex subcommissario Scurria attuale subcommissario in Calabria per la demolizione delle tendopoli baraccopoli di San Ferdinando e Rosarno con il decreto Caivano, la strada da seguire sarebbe un'altra. Almeno un migliaio di queste baracche, in realtà, non sono baracche vere e proprie ma casette che potrebbero essere rigenerate e lasciate al proprio posto. Questo si potrebbe fare a Bisconte e anche a Ritiro. E allora le baracche da buttare a terra e le case da assegnare diventerebbero poco più di 500.
C'è poi da considerare il fatto che la fotografia scattata dall'ufficio del commissario è quella del 2001 e che in alcune zone le cose sono cambiate. Secondo i progetti del commissariamento nel biennio 2026 2028 verranno ultimati gli interventi a Fondo Basile a Fondo Saccà dove dovrebbero essere costruite nuove palazzine e nuovi alloggi. Un centinaio in tutto. Veleni permettendo visto che a Fondo Saccà il progetto è bloccato e fermo da oltre un anno. Si punta poi alla costruzione di 80 alloggi in via Rosso da Messina, a riqualificare il parco Magnolia e a completare le demolizioni del rione Taormina. Dove però, visto che i nuclei sono circa 500, l'impresa appare titanica. Nelle stesse previsioni c'è il progetto di restauro dell'ultima baracca dell'Annunziata lasciata in piedi dall'ex subcommissario che dovrebbe ricordare l'evento che distrusse Messina e la volontà di rialzarsi dei messinesi.
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