Disabili e bambini non trovano posto nella relazione dell'ufficio del commissario per il risanamento consegnata la scorsa settimana alla commissione d'inchiesta sulle periferie. Il numero dei disabili in baracca, quello dei bambini e soprattutto l'età dei più piccoli restano ignoti. Della seconda questione si è occupato più volte il garante dei minori Giovanni Amante che ad aprile scorso chiese al subcommissario Santi Trovato una mappa sulla presenza dei bambini nelle varie baraccopoli. Un elemento indispensabile per indagare anche sulla dispersione. Nonostante le reiterate richieste nulla è arrivato sul tavolo del garante. La questione disabili è diversa. Anche in questo caso nessuna menzione. Eppure il problema, per settimane, ha tenuto bando alcuni mesi fa. La ragione è che dall'avvento del nuovo subcommissario le regole sono cambiate.
Dall'avvento del nuovo commissario al risanamento Trovato l'assegnazione delle case in deroga alle famiglie con disabili si può dire che sia stata di fatto stoppata. Assegnate solo 4 case. Restano in attesa oltre 40 famiglie delle 47 inserite nell'articolo comma tre, quello che comprende i disabili più gravi. E c'è il nodo delle 90 famiglie con disabili meno gravi, articolo 3 comma 1, rimaste fuori dalle assegnazioni in deroga. Famiglie che con il precedente subcommissario invece avevano trovato asilo.
Le case assegnate prima dell'aprile del 2025 in deroga erano state 150 sulle 212 complessive.
Su questo argomento il 9 aprile scorso c'era stato un vertice specifico
al quale avevano partecipato il subcommissario al risanamento Trovato e i garanti dei disabili e dell'Infanzia Giovanni Amante e Tiziana De Maria. E in quell'occasione non c'era stato alcun passo indietro sull'assegnazione ai soggetti fragili. L'ipotesi però era di procedere più celermente all'assegnazione delle case alle 47 famiglie che hanno disabili gravi e gravissimi. Ma in realtà nel risanamento si procede porzione per pozione e all'interno della porzione sbaraccata la famiglia con fragili sceglie per prima. Una precedenza che di fatto cambia di poco le cose.
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