Due giorni fa avevamo raccontato la storia di Chiara, ragazza affetta da tetraparesi spastica che al compimento dei 18 anni si è ritrovata a dover affrontare nuove difficoltà legate ai trattamenti di fisioterapia a cui si sottopone da quando era piccolissima. A lanciare un appello era stata la mamma di Chiara, la signora Maria Di Bella, raccontando di come il centro Dismed che aveva in carico la figlia per conto dell'Asp, non avrebbe più potuto garantire lo stesso servizio che Chiara aveva a disposizione prima di diventare maggiorenne. Per il trattamento degli adulti, infatti, la struttura non ha operatori disponibili nelle ore pomeridiane e dunque è sorto il problema di dover rinunciare a ore di scuola per le terapie.
Dal cenro Dismed è arrivata una replica firmata dal legale rappresentante Enrico Livio. Nella nota si legge che da linee guida ministeriali, una volta raggiunta la maggiore età è fatto obbligo che la terapia a cui deve sottoporsi la ragazza venga eseguita da una figura professionale identificata nel fisioterapista per persone adulte.
Il progetto che legava Chiara al percorso di trattamento con il Dismed sarebbe scaduto il 4 novembre e fino a quella data, nonostante il compimento della maggiore età, avrebbe potuto continuare con il vecchio sistema. Ma dopo per Chiara le cose sarebbero cambiate. “Da colloqui intercorsi con la mamma – spiega il legale - gli operatori avevano comunicato che la ragazza sarebbe stata seguita da un fisioterapista nella fascia oraria compresa tra le 8 e le 14, come da orario contrattuale degli operatori. Per venire incontro alle esigenze della ragazza abbiamo proposto la fascia delle 8 o l’ultimo orario delle 13, in modo da consentirle di svolgere le normali lezioni scolastiche, ma la mamma non ha accettato né l’orario nè i terapisti che avrebbero dovuta trattala in quanto non erano di suo gradimento. Abbiamo anche proposto la possibilità di convertire il progetto riabilitativo da domiciliare ad ambulatoriale per venire incontro alle esigenze di orario e di terapisti, ma neanche questa soluzione è stata accolta. Riteniamo che il Centro Dismed abbia adattato tutte le misure e le soluzioni possibili attenendosi a tutti i dettami di legge e alle linee guida ministeriali” conclude l'avvocato Enrico Livio.
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