Vuole verità la famiglia di Giuseppe Augliera, il trentaseienne messinese morto in condizioni da chiarire dopo un viaggio in ambulanza da Messina a Corleone.
Giuseppe da quindici anni soffriva di schizofrenia, ma la patologia era sotto controllo perchè ogni tre mesi al ragazzo veniva somministrato un farmaco che teneva la situazione sotto controllo. Nei giorni scorsi però Giuseppe aveva iniziato a manifestare i segnali tipici della sua malattia e così la famiglia, per evitare che potesse degenerare, giovedì sera chiede l'intervento di un'ambulanza che lo portava all'ospedale Papardo. Da lì inizia un'escalation di episodi che poi portano al triste epilogo.
Quella notte Giuseppe scappa dall'ospedale, il padre chiede l'intervento delle forze dell'ordine e riescono a rintracciarlo. Lo riaccompagnano in ospedale ma scappa per la seconda volta. Se ne rende conto il papà all'indomani mattina, quando va a trovarlo per portargli la colazione.
Giuseppe dal Papardo si incammina verso casa, a Minissale. Riescono a trovarlo di nuovo e a quel punto ci si rende conto che serve un trattamento sanitario obbligatorio. Ma per dare il via alla procedura serve la firma del sindaco e allora iniziano ad aspettare. La firma arriva nel tardo pomeriggio, poi un errore su un documento da rettificare, le ore continuano a passare e a tarda sera arriva l'ambulanza per il tso. Giuseppe sale a bordo spontaneamente, ma gli operatori decidono di non fare il viaggio verso Corleone di notte e così lo riportano al Papardo dove trascorrerà la sua ultima notte. Sabato mattina il papà torna in ospedale, chiede notizie del figlio, gli dicono che è pronto per il viaggio. Sceglie di non vederlo per evitare di farlo agitare e inizia l'attesa. Intorno alle 14 chiama l'ospedale di Corleone, ma nessuna notizia.
Richiama un'ora dopo e gli dicono che il figlio è deceduto per arresto cardiaco. Nulla di più. La famiglia Augliera ha presentato immediatamente denuncia ai Carabinieri, la Procura di Termini Imerese ha già aperto un'inchiesta, si attende l'autopsia. La sorella Angela non si fermerà. Vogliono sapere cosa è successo.
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