L'obiettivo è calcolare la possibilità, alla luce degli scavi effettuati e del materiale prelevato, di edificare senza pericolo. Un anno di ritardo per la costruzione di 40 alloggi nell'area sbaraccata di Fondo Saccà dove, dopo la demolizione delle baracche, sono stati ritrovati sino a tre metri di profondità, veleni come l'amianto e l'arsenico. Ma potrebbe arrivare la svolta. Martedì mattina conferenza dei servizi per trovare la soluzione. A convocare la riunione è stato il subcommissario per il risanamento Santi Trovato. Occorre valutare la possibilità di elaborare una variante al progetto originario rivedendo l'analisi del rischio. Riducendo probabilmente la volumetria. A maggio si era deciso di scendere di un altro metro nell'area sbaraccata ben tre anni fa. Quell'area dove diede il primo colpo di pala meccanica l'allora sindaco di Messina Cateno De Luca. I veleni, di fatto, però, hanno frenato la costruzione di nuove case. Da realizzare ci sono due palazzine e 44 alloggi. I nuovi risultati delle analisi del terreno effettuate in contraddittorio con gli enti preposti ai controlli Asp e Arpa hanno più volte mostrato tracce evidenti di contaminanti. Era il 12 dicembre del 2023 quando si accertava per la prima volta la presenza di veleni. E' stato necessario un intenso lavoro di caratterizzazione effettuato dalla struttura commissariale per il risanamento guidata allora dal subcommissario Marcello Scurria a cui è succeduto Santi Trovato. Di fatto ci sono i progetti esecutivi per i nuovi alloggi, ci sono i fondi ma non si può iniziare. Nel terreno sono stati ritrovati amianto, piombo, arsenico. Da realizzare a Fondo Saccà ci sono due palazzine, una con i residui di un finanziamento Capacity del Comune 12 alloggi e un'altra di 32 alloggi gestiti dall'ufficio del commissario con i fondi della legge sullo sbaraccamento. Quasi 5 milioni di euro in tutto di spesa che restano ostaggio dei veleni ritrovati. Nell'area di Fondo Basile, dove invece caratterizzazione e bonifica si sono conclusi da tempo, in gioco, ci sono sessanta appartamenti. L'avvio dei lavori è ormai imminente. Molta attesa intanto per l'arrivo in città della commissione periferie presieduta da Alessandro Battilocchio che dopo un vertice e un punto stampa in prefettura visiterà le baraccopoli. Battilocchio era già stato a Messina assieme alla sottosegretaria Matilde Siracusano nel novembre del 2024. In quell'occasione Battilocchio aveva parlato di “modello Messina” da replicare in altre zone d'Italia.
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