“Noi inseguiamo un sogno, rendere uomini liberi”: da 35 anni l’associazione Lelat, Lega lotta Aids e Tossicodipendenze, costituisce un presidio sociale di fondamentale importanza per quanti, a causa di un disagio sono sprofondati nel baratro della dipendenza, spesso sotto gli occhi indifferenti del pregiudizio e della paura. Un compleanno speciale per la grande famiglia della struttura di via Gaetano Alessi - amorevolmente guidata da Annamaria Garufi - che per l’occasione ha aperto le porte della struttura di via Gaetano Alessi. Adulti ma anche tanti giovani, liberi o usciti dalla detenzione per riscattarsi, con un passato doloroso fatto di perdite familiari, traumi, violenze che nella comunità semiresidenziale hanno ritrovato la speranza. Restituire dignità è un successo per tutti alla Lelat, ma anche accettare i tanti fallimenti, legati alla mancata risposta da parte delle famiglie che in rete contribuiscono balla buona riuscita del percorso, spiega la psicoterapeuta Gabriella Calabrò. La giornata, condivisa con Arcigay e il gruppo Unime di psicologia clinica, che porta avanti Safe U, progetto sulla prevenzione dalle Infezioni sessualmente trasmesse, è stata l’occasione per lanciare lo Sportello psicologico, aperto a tutti ogni secondo e quarto martedì del mese dalle 10 alle 13