In fondo è questo il primo giorno della ricostruzione. Abbattere quel mostro di cemento armato è già una vittoria. Sapere che fra qualche tempo (il “quando” oggi è difficile prevederlo con certezza) potrà nascere qualcosa di più “bello” dà un significato anche a quei primi colpi di ruspa. Dopo essersi assicurati che chi aveva trovato rifugio fra le mura degli ex Silos Granai avesse lasciato la struttura, sono iniziate ieri le operazioni di demolizioni dei manufatti rimasti in piedi nell'area retroportuale. Per arrivare a vedere la terrazza panoramica che è stata immaginata dall'Amministrazione dopo la deviazione dal progetto dell'I Hub, occorreva passare dalla liberazione degli 8.500 metri quadri di superficie da anni consegnati al degrado più assoluto. In piedi rimangono gli ex Silos e l’ex Casa del Portuale, mentre sono stati già demoliti i vecchi Magazzini Generali e il dismesso Mercato Ittico comunale.
Ma ieri il “bob cat” della ditta “Patriarca” di Comiso ha iniziato ad abbattere una cabina elettrica che alimentava la linea tramviaria prima della sospensione del servizio. Al suo posto ne verrà costruita un'altra, più grande e sicura. Ed è più il valore simbolico che conta piuttosto che quello squisitamente tecnico della prima demolizione.
Il bando prevede sei mesi di lavori per tirare giù quei due casermoni abbandonati da circa 40 anni, ma il Consorzio vincitore della gara ha proposto di fare tutto in cinque mesi. Giù la cabina elettrica, pulizia straordinaria di tutti i rifiuti (e sono davvero una montagna), eliminazione di tutte le parti in ferro e recuperabili e poi via alla demolizione della Casa del Portuale prima e del grande Deposito del grano che arrivava da tutta la Sicilia, dopo. Questo l'ordine delle operazioni.
Gli scuolabus della Messina Social City, che parcheggiavano all'interno della zona di cantiere, sono stati spostati in via Alessio Valore. Durante i prossimi mesi, quando le demolizioni saranno molto vicine al confinante parcheggio Cavallotti, le ruspe lavoreranno solo di notte e per tre settimane, sempre nelle ore notturne, il frequentato multipiano sarà chiuso.
Ma la domanda di tanti curiosi che oggi hanno visto i primi mezzi all'opera, era una sola: che ne sarà di questo spazio in futuro? L'idea originaria dell'allora assessora Carlotta Previti, quella di realizzare un Polo della tecnologia digitale coinvolgendo l'Università e poi grandi aziende internazionali per poter sviluppare progetti in un'area che era ed è Zona economica speciale, di recente è stata soppiantata da quella di lasciare alla piena fruizione pubblica tutta la zona. L'I-Hub verrebbe delocalizzato sulla nuova via Don Blasco e in via Campo delle Vettovaglie, secondo l'ultimo documento di indirizzo alla progettazione, nascerebbe una terrazza panoramica con verde e ascensori panoramici che sarebbero l'affaccio naturale sulla Madonnina del porto. L'Amministrazione, così come ha fatto l'Autorità di sistema per l'affaccio a mare fra Boccetta e l'Annunziata, vuole affidare il progetto bandendo un concorso internazionale. L’obiettivo è di ridisegnare questo spazio di fruizione pubblica nella maniera più armonica possibile, soprattutto perché essa va inserita nel contesto di una mobilità nuova, comprendente la zona più a valle di viale San Martino. Il vincitore del concorso, oltre al premio, potrà realizzare il progetto di fattibilità tecnico- economica che poi potrebbe andare a gara. Il budget è di 25 milioni di euro.
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