Discarica a terra e discarica in acqua. A dispetto del nome, Paradiso. In un tratto di costa bellissimo affacciata sullo Stretto, a due passi da un istituto comprensivo, da diverse attività commerciali e dalla pista ciclabile da anni esiste una zona franca, dove qualcuno, infischiandosene di leggi e regole, sfidando multe e denunce penali ha depositato di tutto. Dove diventa impossibile, visti gli odori nauseabondi che si alzano da quell'area, soltanto avvicinarsi. Gli unici ad avvicinarsi sono quegli impavidi adolescenti che usano il carro ponte di un ex cantiere fallito e affidato ad un curatore senza portafoglio per lanciarsi da dieci metri in mare. In quel mare che, come dimostrano le nostre immagini, non è esente dall'inquinamento. C'è infatti anche una discarica sottomarina davanti a quell'ecomostro rappresentato dal carro ponte che nessuno può demolire interamente. Gli interventi effettuati in base alle possibilità della curatela hanno riguardato soltanto alcune parti della struttura. Per il resto quell'ecomostro resta ben piantato in mare compresa ruggine e pezzi pericolosamente deteriorati. Le immagini subacquee si sommano a quelle girate a terra all'interno e all'esterno dell'area demaniale dellex cantiere. Sott'acqua si vedono nitidamente rifiuti che meriterebbero immediati interventi di bonifica. Ci sono pezzi di lamiera, copertoni, ferro e tantissima plastica. Ed è un tratto di mare dove la balneazione è consentita. Sulla spiaggia ogni genere di rifiuto. Sul degrado del cantiere e sulla pericolosità rappresentata dal carro ponte sono intervenuti per primi i garanti regionale e provinciale dell'infanzia che hanno chiesto un provvedimento diretto della Regione ente proprietario dell'area o del demanio regionale sua diramazione. Ma ad intervenire a terra dev'essere il Comune tramite il suo braccio operativo Messinaservizi. Nei giorni scorsi inoltre chiedere l'immediata convocazione di un tavolo tecnico che nessuno ancora ha convocato è stata la quinta municipalità guidata da Raffaele Verso. Sull'argomento hanno fatto sentire la propria voce anche il circolo dello stretto di Fratelli D'Italia guidato da Piero Adamo e il consigliere comunale Dario Carbone. I due chiedono che l'area in questione venga assegnata all'Autorità di sistema rimarcando come quelle sia una delle zone più rinomate dal punto di vita paesaggistico della città.