Se n'è andata così come aveva vissuto, avvolta nell'abbraccio caloroso della musica, che tanto amava e per lei parlava sempre. Il mondo dello spettacolo messinese e la famiglia del Teatro Vittorio Emanuele sono attoniti per la scomparsa di Genziana D'Anna, violoncellista dell'orchestra morta improvvisamente ieri sera durante la prova della Nona di Beethowen. D'Anna che ha accusato un malore mentre suonavano, si è subito accasciata per terra. Inutili i tentativi di soccorso dei colleghi orchestrali che tempestivamente hanno chiamato il 118 per il trasporto in ospedale. Una tragedia a poche ore dall’esecuzione della sinfonia che apre la stagione musicale. Sulla sua sedia, stamattina un mazzo di fiori bianchi: lacrime e sgomento fra i colleghi musicisti e coristi che dopo una lunga riunione con il presidente Orazio Miloro, insieme al sovrintendente Gianfranco Scoglio e al direttore artistico Matteo Pappalardo, hanno deciso unanimemente di dedicare a lei domani, che tanto amava queste note di Beethoven, il concerto che alle 17,30 aprirà la stagione musicale. Era quello che Genziana avrebbe voluto, ha fatto sapere il fratello, al punto da rimandare un delicato intervento chirurgico. La notizia della sua morte ieri sera si è subito diffusa in città, i messaggi di sgomento, cordoglio ma soprattutto stima si sono rapidamente moltiplicati sui social. C'è chi fra i compagni di Conservatorio, la ricorda dai tempi in cui insegnava il grande Giovanni Sollima, come una bella violoncellista riccioluta presente in tutti i saggi, in tutti i concerti, nelle orchestre; una presenza costante, garbata, professionale e rassicurante. Genziana domani sarà lì con il suo violoncello tra le braccia e l’inesauribile energia che la caratterizzava, a far danzare le note di quella sinfonia che tanto amava. Sarà lì con gli adorati colleghi, dinanzi al pubblico che tante volte l'aveva apprezzata. Perché la musica regala l'immortalità e lei adesso resterà lì per sempre.