Una seduta che doveva servire per discutere e approvare il nuovo contratto di servizio tra Messina Social City e Comune. Una seduta che si è trasformata in un vero teatro dell'assurdo in cui è successo tutto e il contrario di tutto. Ieri sera in consiglio comunale era approdato il documento che regola i rapporti tra il Comune e la sua azienda speciale, documento che soprattutto fissa compiti e attività che Palazzo Zanca cede alle sue società, in questo caso quella presieduta da Valeria Asquini. Il dibattito procedeva regolare, tra voti di emendamenti e interventi, poi ad un certo punto il nodo che ha fatto saltare il banco: la gestione degli impianti sportivi. Con un emendamento presentato dal Pd, l'opposizione aveva deciso di togliere la possibilità di gestione degli impianti sportivi alla Social city, partendo dall'ultimo affidamento fatto dall'amministrazione, quello della piscina Cappuccini che attende di essere aperta. La prospettiva dell'amministrazione infatti sarebbe quella di dare alla Social city le chiavi della maggior parte degli impianti, ma il Pd ha frenato tutto. Un emendamento che però avrebbe tolto alla Social City anche la gestione dei campi all'interno di villa Dante. Così, per salvare almeno quegli impianti, il capogruppo di Fratelli d'Italia aveva presentato un sub emendamento che andava a favore dell'amministrazione Basile proprio per lasciare nelle mani della società quelle strutture, considerato il buon funzionamento. Ma a quel punto in aula non si è capito più nulla. La maggioranza ha bocciato quel sub emendamento che invece era stato costruito proprio salvare una parte del lavoro fatto sul campo dalla Social City, solo il consigliere Raimondo Mortelliti aveva evidentemente compreso la natura di quel passaggio approvandolo. Dopo il voto il caos, un via vai confuso, l'ok inevitabile all'emendamento del Pd che toglie alla Social City la possibilità di occuparsi di impianti sportivi. Poi ancora un tentativo con un nuovo subemendamento presentato da Pippo Trischitta, ma ormai la frittata era stata fatta. Dunque caduta del numero legale, tutto rinviato. E stamattina la decisione dell'amministrazione: ritirare la delibera e ricominciare da capo. La partita degli impianti resta così aperta.