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Messina, ancora ritardi per il nuovo prato in fiera. Ma il colpo d'occhio dall'alto è già uno spettacolo

La nuova fiera non è ancora pronta. L’appuntamento era per oggi, 30 settembre. I lavori si sarebbero dovuti concludere in questi giorni ma in realtà il cantiere è ancora aperto. L’azienda che se ne sta occupando ormai da quasi due anni ha chiesto una proroga dei tempi di consegna. In una nota presentata nei giorni scorsi all’Autorità di sistema ha chiesto altri tre mesi di tempo per poter concludere l’opera nel migliore dei modi.

Ma davvero ci vogliono altri 90 giorni per finire l’appalto? L’opinione della direzione lavori è diversa non a caso è stata presentato un parere che conferma la necessità di una proroga ma di 60 giorni, un mese in meno di quanto chiesto dall’azienda. Nei prossimi giorni si saprà se sarà accordata.

Le immagini dall’alto testimoniano a che punto siano i lavori. La parte più a sud, per quanto riguarda la posa del prato, sembra essere arrivata al capolinea. Il verde è brillante e anche i giochi per i più piccoli e i percorsi di fitness sono stati installati. Diversa è la situazione invece nella parte più a nord, quella vicina al serpentone. I due o tre mesi chiesti dall’azienda per poter completare il cantiere saranno necessari per completare l’ultima parte del prato, realizzare i camminamenti lato mare e quelli interni, e soprattutto per completare tutto lo spazio che porta dal secondo ingresso del Viale Della Libertà fino alla spiaggia. Lì nascerà un campo da pallacanestro e un solarium che però devono essere ancora realizzati.

Ma ci sono anche buone notizie per la cittadella fieristica, infatti mercoledì scorso è stato firmato il contratto tra l’autorità di sistema e lo studio di architettura Guendalina Salimei per la realizzazione del Pio, il piano particolareggiato operativo dell’area che va dal torrente Boccetta fino al torrente giostra. Lo studio romano ha infatti vinto il concorso di progettazione ed ora si dovrà occupare di mettere nero su bianco il progetto, pur se embrionale, di trasformazione dell’area e soprattutto di rivitalizzazione dei grandi padiglioni che in questo momento sono rimasti fuori dalla rigenerazione della cittadella fieristica.

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