Emozione è la parola che accende la I edizione della Biennale di Messina, inaugurata ieri dopo il successo di Expo Arte Messina 2024. Oltre trecento artisti, provenienti da ogni angolo d’Italia e scelti fra più di 1500, hanno regalato alla città un palcoscenico diffuso, intriso di suggestioni e meraviglia. La manifestazione si avvale di un comitato tecnico-scientifico prestigioso: lo storico dell’arte Giampaolo Chillè, il fotografo Mimmo Irrera, la consulente esterna Concetta De Pasquale e la storica dell’arte del Museo Accascina, Giovanna Famà. Fortemente voluto dal presidente Gianfranco Pistorio e dalla vicepresidente Stefania Arcidiacono, l’evento vede la sinergia di ordini professionali e associazioni e, per due mesi, trasformerà i luoghi più iconici di Messina in un crocevia pulsante di arti e idee. Pittura, scultura, fotografia e installazioni, ma anche convegni, workshop ed eventi collaterali, mentre due sezioni speciali renderanno omaggio al fascino intramontabile del cinema e del teatro, offrendo un’esperienza culturale intensa e multiforme. Il primo taglio del nastro al Museo Accascina, accolti dalla direttrice Marisa Mercurio e dalla madrina Letizia Lucca, cui hanno fatto seguito la suggestiva Cripta del Duomo – dove Monsignor Romeo ha benedetto l’iniziativa – il Vittorio Emanuele, la Chiesa dei Catalani e Palazzo dei Leoni. A Palazzo Zanca, il concerto classico del Vocaladies Trio ha fatto da contrappunto a una raffinata mostra fotografica. Gran finale al Monte di Pietà, con la mostra Il Grande Nord e le note calde e vibranti del live jazz del duo Jazz in Portrait.