Il Ministero dell’Interno ha pubblicato i dati relativi agli sfratti per l’anno 2024. A Messina la situazione è sempre più difficile: in città si registrano 190 provvedimenti, con un aumento del 13,77% rispetto all’anno precedente. Il 90% di questi scaturisce dalla morosità. A darne notizia è l'Unione Inquilini. Le cifre, a un primo sguardo, sottolinea l’associazione, sembrano stabili rispetto all’anno precedente, ma nascondono invece un peggioramento evidente. Aumentano le sentenze di sfratto emesse, mentre restano sostanzialmente stabili le esecuzioni con forza pubblica. Un dato particolarmente significativo: non esistono più sfratti per necessità del locatore, ma solo per morosità o per finita locazione. Quella che emerge è una dinamica che, secondo l’Unione Inquilini, mette in evidenza l'assenza di adeguate politiche strutturali per la casa. La morosità esplode a causa dell’impoverimento di ampi strati della popolazione, mentre la “finita locazione” è sempre più utilizzata per trasformare gli affitti abitativi in affitti brevi e turistici, innescando un meccanismo di espulsione dai centri urbani. In Sicilia i provvedimenti di sfratto aumentano del 3,22% rispetto al 2023: si registrano 1.957 sentenze emesse. Nel 2024 ci sono state inoltre 3.888 richieste di esecuzione e 749 sfratti eseguiti con la forza pubblica. A Messina le richieste di esecuzione sono 238 e gli sfratti eseguiti con l’ausilio della forza pubblica 73. Ancora una volta, i dati, sottolinea l’Unione Inquilini, dimostrano che la sofferenza abitativa non è un’emergenza temporanea, ma una condizione strutturale che si intreccia profondamente con le disuguaglianze sociali e con l’aumento della povertà. “Abbiamo contribuito in queste ore a favorire la presentazione delle domande di tanti messinesi al progetto comunale denominato Home: circa 200 famiglie potranno ricevere un contributo per l’affitto o per le utenze. Il progetto è stato calibrato su questo numero di beneficiari, mettendo a disposizione 1,5 milioni di euro per un anno. Apprezziamo lo sforzo di destinare tali risorse alla sofferenza abitativa”.