Il bando per l'assegnazione ai privati da parte dell'Autorità di sistema dell'ex Irrera a Mare è ormai imminente. La ristrutturazione dell'edificio storico e vincolato è cosa ormai quasi deliberata. Occorre solo decidere se procedere con fondi pubblici e ottenere dai privati in cambio la gestione del verde pubblico dell'area fieristica. Una strada questa saltata fuori nelle ultime ore che sgraverebbe l'autorità di sistema di un costo non indifferente. La seconda strada è quella del progetto di finanza, cioè caricare sui privati i costi della ristrutturazione in cambio di una concessione di un certo numero di anni. La scelta tra le due strade nelle prossime ore. Il commissario dell'Autorità Ciccio Rizzo vuole far presto e far camminare il rilancio dell'area fieristica di pari passo con quello dell'ex Irrera a Mare. Nel 2022 l'ex presidente dell'Autorità di sistema Mario Mega aveva ipotizzato la demolizione. Poi ci fu la crociata capitanata dall'architetto Nino Principato e il vincolo imposto dalla Regione dopo la segnalazione dell'allora soprintendente Mirella Vinci. Nel bando saranno previste previste area food e parte museale. L'ex Irrera a Mare era vincolato di fatto ope legis dalla Soprintendenza come edificio pubblico con più di 70 anni attribuito ad autore non più vivente e poi una seconda volta dal piano regolatore generale dove era stato lo stesso Principato da tecnico comunale a proporre il vincolo per l'ex Irrera a mare, per lo stand Paoletti e per i padiglioni 13 e 14. Sono consentiti solo consolidamento statico restauro conservativo e ristrutturazione. Negli anni più volte è stato oggetto di incursioni vandaliche. Inserito nel contesto del nuovo giardino fieristico l'ex Irrera a Mare potrebbe rappresentare una grande attrazione. Autore dell'edificio è l'architetto Vincenzo Pantano Dal 1947 al 1957 Pantano lavorò alla Fiera producendo opere architettoniche di grande pregio. Tra questi il bar-ristorante “Irrera a Mare”, nel 1953, talmente bello da essere pubblicato in monografie di architettura e in prestigiose riviste quali la milanese “Encyclopedie de l’architecture nouvelle” a cura di Alberto Sartoris. Un’architettura, il bar-ristorante “Irrera a Mare”, definita dallo scrittore Francesco Cardullo l’esempio più interessante di tutte le architetture della Fiera.