Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina: esplode il "caso divise" alla Mazzini-Gallo, obbligatorie da 46 a 61 euro per gli studenti della scuola d'infanzia e primaria

Si preannuncia un ritorno sui banchi infuocato all'Istituto Mazzini-Gallo. Proprio oggi, nel giorno in cui la scuola ha rimesso in moto la macchina che porterà al primo suono della campanella, la dirigente Enrica Marano è stata letteralmente travolta dal caso “divise”.

Con l'inizio del nuovo anno scolastico, infatti, ci sarà una novità per gli alunni dell'istituto: tutti dovranno indossare una divisa. Una decisione maturata nei mesi scorsi e avallata all'uninamità dal consiglio d'istituto nello scorso mese di gennaio, una decisione comunicata in varie occasioni anche alle famiglie dei nuovi iscritti e inserita nei moduli che hanno compilato per le iscrizioni. Insomma, non una novità per la comunità scolastica della Mazzini-Gallo, ma un vero e proprio caso che esplode a pochi giorni dal ritorno a scuola.

A finire nel mirino la lettera di saluti inviata dalla dirigente alle famiglie proprio in vista dell'inizio dell'anno. Una lettera in cui, tra le altre cose, la dirigente spiega i motivi della decisione di introdurre la divisa: “Formare vuol dire far capire che una persona non si giudica per ciò che indossa, ma per ciò che è” scrive la preside,  e dunque in quest'ottica la divisa diventa una nuova strategia sociale e pedagogica, simbolo di appartenenza e di uguaglianza. Nel regolamento d'istituto è stato inserita anche una precisa disposizione:  non sarà possibile ammettere alla frequenza gli studenti che si presenteranno senza divisa. La scuola ha affidato ad una ditta di Lecco la fornitura delle divise, 46 euro il costo per gli alunni dell'infanzia e della primaria, 61 euro per quelli delle medie. La questione è finita al centro di un'interrogazione del consigliere comunale Cosimo Oteri che parla di pesanti ricadute economiche che tale scelta comporta per molte famiglie. L'acquisto di 2-4 completi, necessari per garantire la frequenza quotidiana, rappresenta un costo significativo. “Ricordiamo che la scuola pubblica ha come missione primaria quella di garantire il diritto allo studio a tutti, senza discriminazioni economiche o sociali. Tale diritto, sancito dalla Costituzione, non può e non deve essere condizionato da un requisito legato all'abbigliamento, che rischia di trasformarsi in una barriera all'accesso”.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia