Non c’è tregua in casa Acr Messina. La sconfitta con la Vigor Lamezia, pur pesante nelle dimensioni, era stata messa in conto, ma rappresenta comunque un duro colpo per una piazza già provata da mesi di tensioni e che non dovrebbe accettare senza batter ciglio di incassare in silenzio un ko per 5-0 con una squadra imbottita di ragazzini e con maglie che non rappresentano l'identità messinese. I primi giorni di questa settimana avrebbero dovuto servire a definire organico e staff tecnico, invece la società si trova di nuovo a dover ricominciare da zero. Il direttore sportivo Antonio Palermo, ormai a un passo dalla firma, ha deciso di non legarsi al Messina. Contattato telefonicamente, ha spiegato di essere arrivato molto vicino all’accordo con la proprietà, convinto dalla passione di una piazza che nonostante penalizzazioni e difficoltà rimane di grande prestigio. Palermo aveva già pronto un gruppo di calciatori disposti a sposare la causa giallorossa e si era detto pronto a lavorare senza timori, convinto di poter affrontare anche situazioni delicate. Qualcosa però è cambiato nelle ultime ore. Le strategie societarie si sarebbero modificate e il ruolo prospettato a Palermo non sarebbe stato più quello di direttore sportivo, ma di responsabile dell’area tecnica. Una differenza che lo stesso dirigente ha giudicato sostanziale, scegliendo di ringraziare e declinare l’offerta: “Non ho mai avuto bisogno di tutor e non comincerò adesso” dice. Adesso il Messina e il direttore generale Giuseppe Peditto, deve tornare alla ricerca di un direttore sportivo o comunque di una figura che possa ricostruire da capo l’organico. Anche i calciatori che erano stati bloccati da Palermo, infatti, non vestiranno più la maglia giallorossa.