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La Vara di Messina nel ricordo di Sara

Va in archivio un'edizione dei grandi numeri della processione della Vara. Un intero popolo al grido viva Maria sospinge, come impagabile atto di fede, il pesante carro da piazza Castronovo a piazza Duomo, rinsaldando secolari legami di devozione con l'Assunta. Un atto di fede, una partecipazione collettiva crescente, basti dire che per accontentare le migliaia di fedeli che vogliono tirare la Vara è stato necessario aggiungere 10 metri di corda. Le immagini dall'alto mostrano uno spettacolo impareggiabile. E' la fede che sostiene la marea umana di devoti , migliaia di mani che spingono il carro trionfale sull'asfalto bollente, appena mitigato dal passaggio delle autobotti che cospargono acqua per favorire la corsa degli scivoli. Tutto predisposto meticolosamente dall'esperienza di, tiratori, vogatori, timonieri. Già dalle 7 del mattino RTP ha seguito in diretta le fasi della preparazione da parte del Gruppo storico Vara e Giganti. Alle 18 i tiratori sono già pronti,le facce tirate, la concentrazione mentre tutto attorno la folla si accalca. Alle 18,30 dopo i fuochi artifici ed il lancio dei fumogeni giallorossi il primo strappo. Il grande carro si muove, la vara da piazza Castronovo raggiunge l'incrocio con viale Giostra fra due ali di folla. I fedeli sospingono la machina con le loro incitazioni. Dietro il carro il sindaco Federico Basile, le altre autorità. Centinaia di uomini e donne fra appartenenti alle forze dell'ordine, Protezione civile comunale, volontari vigilano sulla sicurezza. Il piano messo a punto dalla Prefettura e dal Comune funziona al meglio.E se prima della partenza l'arcivescovo Accolla aveva ricordato Sara Campanella, la ragazza vittima di femminicidio, lungo il percorso un pensiero va a Lorena Mangano e Gabriele Cavò due giovani vittime di incidenti stradali proprio in via Garibaldi, A piazza Unità d'Italia il primo tradizionale appuntamento. L'omaggio floreale della Prefetta Cosima Di Stani alla Madonna. In Prefettura alcuni ospiti veramente speciali: 15 bambini, orfani di guerra, provenienti dall'Ucraina giunti a Messina per recuperare un po' di serenità. All'incrocio con il viale Boccetta, proprio di fronte alla stele della Madonnina del Porto, la preghiera del cappellano Antonello Angemi che rivolge un pensiero anche ai tanti messinesi costretti a lasciare la città per ragioni studio o lavoro.

La gran folla, il numero enorme dei tiratori rallentano un po' la Vara che accumula un po' di ritardo. “Tranquilli -rassicura il presidente del "Gruppo storico della Vara", Franco Forami- arriveremo comunque in orario. L'importante è fare tutto in sicurezza”. A piazza Unione Europea il carro strizza l'occhio ai Giganti Mata e Grifone. Dalla nave Aida Cruises migliaia di croceristi, affacciati dai ponti, salutano il passaggio del carro. Il comandante fa suonare le sirene, i tiratori alzano al cielo le corde in segno di ringraziamento. Adesso però il pensiero di tutti è rivolto alla girata, il momento più emozionante ed anche il più complicato. L'incrocio con la via Primo Settembre già un'ora prima è stracolmo di gente. Il passaggio dei ceri votivi annunciano l'arrivo imminente della Vara. Il carro scivolo sull'asfalto ma si ferma due metri prima del previsto. Serve una piccola manovra correttiva. Davanti al portale del Banco di Sicilia i tiratori incrociano le corde. La tensione sale, non si può sbagliare nulla. SI prendono gli ultimi accordi, tutt'attorno è solo silenzio,. Poi il fischio del capovara, la bandiera si alza ,la Vara può ripartire. In pochi secondi il carro si posiziona in asse con piazza Duomo e riprende la corsa accompagnato dall'urlo dei fedeli. Ancora uno strappo poi al grido Viva Maria la machina entra in piazza Duomo dove sul palco l'attende l'arcivescovo, monsignor Giovanni Accolla per l'ultima preghiera. Padre Antonello Angemi recita la preghiera. Restano gli appelli alla pace, c'è anche un riferimento al summit in Alaska fra Trump e Putin con la speranza poi risultata vana che possa mettere fine alla guerra che insanguina l'Ucraina. Poi il rito del taglio delle corde mette fine alla processione. Poi tutti di corsa per assistere ai giochi d'artificio che concludono l'intensa giornata di festa.

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