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L’Horcynus Festival ha fatto tappa a Novara di Sicilia con un pensiero alle vittime innocenti delle guerre

Nella suggestiva cornice di Novara di Sicilia, l’Horcynus Festival ha fatto tappa in piazzetta S. Antonino con un evento di forte impatto emotivo: l’installazione "Io vedo" dell’artista Francesca Borgia. Un’opera intensa e commovente, dedicata ai bambini vittime delle guerre, che ha saputo unire il linguaggio dell’arte alla riflessione civile, nel solco della vocazione del Festival a coniugare estetica, pensiero critico e impegno sociale. L'opera è dedicata ai bambini vittime delle guerre: oltre 15 mila piccoli sudari, numero dei minori uccisi da inizio 2025 secondo l’UNICEF , hanno dato forma a una distesa di dolore e memoria, in un forte richiamo alla responsabilità collettiva. Il pianista Riccardo Joshua Moretti, già direttore musicale del teatro Bolshoi di Mosca, e il performer Thierry Parmentier, storico primo ballerino della Compagnia Maurice Bejart, hanno portato in scena Tempo sospeso, uno spettacolo che ha intrecciato musica e danza in un intenso dialogo tra suono e movimento.

Novara di Sicilia, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Messina, si conferma un laboratorio di innovazione sociale e culturale nelle aree interne siciliane. Il Festival diventa così occasione per rafforzare progetti di rigenerazione e sviluppo umano sostenibile, coinvolgendo attivamente la comunità locale. La serata conclusiva di questa edizione del Festival, dedicata a Utopie, Distopie, Eutopie si svolgerà lunedì 11 agosto quando, sempre in piazzetta S. Antonino, avranno luogo il finissage dell’installazione Io vedo e il concerto del cantante Faisal Taher accompagnato dal percussionista Riccardo Gerbino.

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