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Messina: i liquami del viale della Libertà bloccano i lavori e la consegna dell'ex hotel Riviera

Sembrava ad un passo dalla consegna. Ed in effetti secondo il capitolato d'appalto l'ex Hotel Riviera, un colpo d'occhio all'esterno con quei balconi colorati, doveva essere consegnato, nella sua nuova veste di residence universitario, a fine settembre. E invece no. E' di pochi giorni fa il verbale dell'Università con cui si accetta lo stop dei lavori ed un ipotetico rinvio della data di consegna di almeno 120 giorni. Cioè il 30 gennaio invece del 30 settembre.

Ma quella data è sempre un'ipotesi. Perché i tecnici della Ricciardello mettono le mani avanti. Quell'allagamento di acqua piovana e liquami che a maggio ha invaso il piano terra dell'ex hotel Riviera potrebbe, creando altri danni,  ripetersi. E allora prima di procedere alla pavimentazione, prima di completare la hall che comprende anche la palestra e l'angolo ricreativo occorre risolvere definitivamente il problema. E non è un compito che tocca alla Ricciardello né all'Università. Anzi la ditta che sta completando il Riviera ha fatto più di quanto le competesse cercando di potenziare il sistema interno di raccolta e liberando per quanto possibile sistematicamente i pozzetti. Ma quando piove il viale della Libertà, in quel tratto, diventa un fiume. Ne sanno qualcosa i negozianti, che hanno realizzato una sorta di argine con uno scalino alto trenta centimetri o gli abitanti che non sanno come guadare quel fiume di melma. O i passeggeri che arrivano con le navi private. O i centauri che rimpiangono il momento di aver imboccato con la pioggia il viale della Libertà e pregano per non cadere a terra anzi dentro al fiume.

Dal Comune si apprende che esiste da tempo un progetto per la realizzazione di un grossa vasca di raccolta sotterranea delle acque piovane. Di mezzo c'è anche il progetto di riqualificazione della linea tranviaria che secondo molti osservatori avrebbe ingigantito il problema. Intanto i lavori del Riviera di fatto almeno a piano terra sono stoppati. L'investimento effettuato dall'Università è da oltre tre milioni e  mezzo di euro. Quei 200 posti che dovrebbero essere ricavati per una città universitaria che fa i conti con le esigenze abitative di 5430 studenti all'anno sarebbero ossigeno.

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