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Sanità a Messina, in attesa dei progetti futuri soliti disagi all'ex Mandalari

Se l'azienda sanitaria ha approntato un progetto che ha presentato alla Fiera di Bari per la consegna di presidi, ausili e farmaci, un motivo ci sarà. E ce lo confermano quotidianamente le decine di telefonate che arrivano in redazione.

Per ottenere presìdi e ausili, vecchietti e pazienti cronici sono costretti ad affrontare code a attese infinite negli uffici Asp dell'ex Mandalari. La cronaca ci racconta di persone stremate costrette a tornare anche tre volte per lo stesso motivo. Una volta per l'autorizzazione, una volta per la consegna di una parte del materiale prescritto che quasi mai si trova tutto, un'altra volta per la consegna di tutto il resto. E ad aggravare la situazione c'è il luogo impervio che ospita la sede dell'ufficio ausili e presidi. In cima agli altri edifici al termine di una ripida salita. Se uno non è malato lo diventa per raggiungerlo.

Insomma ottenere pannoloni, traverse o altri genere di materiale classificato tra i presidì è un'impresa titanica. Che con questo caldo diventa eroica. Tutto questo in attesa dei droni e dei sistemi intelligenti

Si perché c'è quella realtà fattuale che ci raccontano quotidianamente al telefono e poi quella virtuale quella che ci parla di un futuro che non si sa esattamente quando si materializzerà. E allora compaiono i droni che attraversano il mare per consegnare i farmaci. E poi compare un sistema intelligente, onore al merito ad Enzo Picciolo direttore di presidio e alla direzione strategica che lo vorrebbe, che porta il materiale sino a casa ai poveri vecchietti, malati e disperati.

Il progetto taglia file per ora è solo un sogno. E a proposito di realtà che stridono c'è quella delle liste d'attesa per gli esami strumentali.

Non passa giorno in cui non arrivino cifre dalle aziende che fotografano situazioni in miglioramento.

Poi però salta fuori tra le tante storie che ci arrivano quella della giovane di 23 anni affetta da sindrome di Bechet che al momento dovrebbe attendere oltre un anno e mezzo per effettuare un esame importante per il percorso della sua patologia. La notizia, dopo essere passata dalla nostra redazione , ha fatto il giro d'Italia. Ha suscitato l'indignazione persino della politica.

Nei giorni scorsi alla paziente in questione sono arrivate le scuse personali del direttore generale del policlinico Giorgio Santonocito che si è detto pronto a garantire un percorso facilitato attraverso lo sportello malattie rare.La lettera garbatissima non è bastata fino ad oggi ad anticipare l'esame. Che resta fissato al policlinico a dicembre del 2026.

 

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