É ancora il quartiere di Mangialupi il cuore dello spaccio di droga in città. La conferma viene dall'operazione condotta nel corso della notte da Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Messina e dalla Squadra Mobile che ha portato all'arresto di 14 persone, 13 in carcere ed una ai domiciliari. Fiumi di droga,in gran provenienti dalla Calabria smerciati a Messina ed in provincia di Catania grazie ai rapporti di collaborazione stretti con alcune ndrine.
L’attività scaturisce dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che ha svelato le trame più recenti dello storico clan di Mangialupi, capace di far ricorso, nella gestione dei propri affari illeciti, anche alla violenza, tentando di imporre la propria supremazia nel mercato cittadino degli stupefacenti. Al vertice del gruppo Santino Di Pietro il quale, nonostante fosse detenuto, dal carcere, grazie alla disponibilità di telefoni cellulari, comunicava all’esterno le proprie disposizioni.
Di Pietro si avvaleva, per la gestione del sodalizio, dell’indispensabile ausilio del padre Nunzio e della zia Tania Turiano che avevano il compito di gestire l’attività di spaccio e gli introiti dell’organizzazione. Era la compagna invece a fungere da portavoce con i sodali comunicando le disposizioni del capo ma occupandosi anche del recupero dei crediti,
Nell'organizzazione ognuno aveva un ruolo ben definito. C'era chi si occupava dell'approvvigionamento della droga, chi gestiva lo spaccio, chi procurava le armi chi gestiva la fitta rete di pusher sul territorio. Vi erano poi i corrieri che avevano il compito di trasportare la sostanza stupefacente, anche via mare, nei vari nascondigli. Le indagini della Polizia hanno consentito di individuare i canali di approvvigionamento della droga che giungeva dalla provincia di Reggio Calabria. Nel corso dell’indagine sono stati sequestrati oltre 3 Kg di cocaina, quasi 20 kg di marijuana e 2 kg di hashish, pari ad un mancato guadagno per il sodalizio criminale di quasi 1.500.000 euro, introiti che sarebbero stati ripartiti fra i sodali e reinvestiti per sostenere gli affari illeciti del gruppo. Sequestrati anche due fucili, 2 mitragliette e 3 pistole, oltre a munizioni di vario tipo;
Dalle indagini è stato ricostruito quanto accaduto nel luglio del 2023 quando in un bar di viale Europa fu gambizzato il titolare Marcello Nunnari. Per questa vicenda sono stati condannati Salvatore Maiorana, Natale Lo Duca e Giuseppe Fisichella ed un minore. Alla base dell'agguato vi sarebbero stati contrasti relativi al mercato degli stupefacenti sulla piazza messinese. Gli arrestati sarebbero tutti appartenenti alclan di Mangialupi.
Caricamento commenti
Commenta la notizia