Negli archivi del Comune c'è una scheda tecnica proprio sul pino crollato, fornisce ogni informazione. Parla di difficoltà persistenti allo sviluppo e di radici superficiali danneggiate. Ma ipotizza un'aspettativa di vita alta indicando alcuni interventi da effettuare per evitare qualsiasi problema. Rimozione del seccume, risagomatura della chioma, riduzione delle branche allungate e ripristino della dominanza apicale. E ancora la cura della chioma con la riduzione in altezza. Tradotto in termini volgari una energica tosata. Poi chiede anche un'indagine strumentale il pulling test. Se tutto questo sia stato fatto non si sa. Sono trascorsi quasi cinque anni. Tignino però dà la sua versione e indica anche quella che potrebbe essere stata la causa della rovinosa caduta del pino.
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