Sono 2667 le sacche di sangue donate dai messinesi nei primi sei mesi del 2025. Ben 400 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 periodo in cui erano state raccolte 2267 sacche.
Un risultato ottimo ma che non basta a tranquillizzare totalmente. Non basta al fabbisogno di una città dove ci sono reparti di cardiochirurgia e oncologia, dal Papardo al policlinico, che lavorano a ritmo continuo. Si continua a importare sangue da Ragusa. Fatto questo che fa aumentare i costi a dismisura.
Certo le donazioni negli ultimi anni erano praticamente crollate mettendo in seria difficoltà le strutture tanto che in alcuni ospedali era stato necessario persino rinviare alcuni interventi chirurgici. Ma negli ultimi mesi il trend si è invertito e già il 2024 aveva chiuso con un record: 673 sacche in più rispetto al 2023. In tutto 5011 donazioni. La quota da raggiungere per arrivare alla totale indipendenza da altre province è 10 mila. Cifra necessaria a coprire il fabbisogno. Soddisfatti il presidente dell'Avis Basilio Buttà e la vicepresidente Giovanna Mangano che nei mesi scorsi hanno indetto più volte giornate di mobilitazione coinvolgendo testimonial come Carmine Coppola e il comico Danny Napoli. Una donazione di sangue può fare la differenza tra la vita e la morte. Giornalmente, sono tantissimi i pazienti che hanno bisogno di effettuare trasfusioni, che si tratti di operazioni chirurgiche, incidenti o malattie gravi. Senza un'adeguata disponibilità di sangue, la sanità non può garantire interventi rapidi ed efficaci. Con una semplice donazione, ricorda l'Avis si possono salvare sino a tre vite. Per donare occorre avere tra i 18 e i 65 anni, essere in buona salute e pesare almeno 50 kg. Si può donare sangue oltre che all'Avis anche all'ospedale Papardo, al Policlinico o all'ospedale Fogliani di Milazzo.
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