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Messina, Capo Peloro attrezzata dopo la conquista della bandiera blu. Ma sul Tirreno accessi negati e cancelli

Nei giorni scorsi a Capo Peloro così come è stato fatto a Santa Margherita sono comparsi pattini e zone d'ombra, erano già arrivate le torrette di avvistamento adesso presidiate dai bagnini. C'è una doccia che rappresenta l'invidia di ogni lido con acqua giorno e notte abbellita da vere palme che garantiscono la privacy. Capo Peloro, dopo la conquista della bandiera blu, veste l'abito delle grandi occasioni e si presenta ai turisti in grande stile. Ma basta girare l'angolo, passare dal mar Ionio al Mar Tirreno per trovare un'altra situazione. Si comincia dagli accessi negati, quegli odiosi cancelli al centro di una diatriba e sotto i riflettori del Comune che con il sindaco Basile e l'assessore alle politiche del mare Francesco Caminiti hanno effettuato più di un sopralluogo. Ma sotto ad un noto ristorante, tra manufatti antichi e cadenti figli di un'altra epoca a monte di una spiaggia che merita quanto quello che sorge immediatamente sotto al Pilone regna il degrado.

All'ombra della suggestiva torre degli inglesi - ci scrive un gruppo di villeggianti della zona - si consuma ogni giorno un piccolo scempio. Un'area che dovrebbe essere tutelata come e quanto le altre vicine sembra invece abbandonata all'incuria. Chiediamo rispetto per questo angolo di costa per noi cittadini e per i turisti”. Insomma non possono esistere, secondo la missiva una spiaggia di Serie A e una spiaggia di serie B. La parola al demanio regionale, diventato ufficio territoriale e al Comune ognuno per la propria competenza.

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