Cateno De Luca gioca in difesa e anche in attacco sul tema del finanziamento ai suoi due partiti Sud chiama Nord e Sicilia Vera. Torna a Palazzo Zanca con la determinazione e anche la veemenza di chi ha diversi sassolini nella scarpa da togliersi. L'argomento dei sostenitori e degli sponsor che dal 2007 supportano la scalata politica del sindaco di Taormina è finito al centro del dibattito scalda soprattutto lui. De Luca torna a vestire magliette con le massime che ama. Stavolta sottolinea, per certi versi, l'ovvio cioè che non incassa tangenti. Cosa che nessuno ha mai anche solo immaginato.
Si parte dai numeri e dalle procedure con i suoi due partiti ottengono i finanziamenti. Lo stesso De Luca ha anticipato quasi 1 milione e mezzo in 18 anni e pian piano ne incassa la restituzione. Sud chiama Nord , nato tre anni fa, ha già ricevuto 2,3 milioni in contributi dei soci ambasciatori, cioè fra l'altro gli eletti nei vari enti ma anche i nominati nelle partecipate, e dei semplici sostenitori a cui si devono aggiungere 1, 3 milioni di euro per due cene evento a Taormina. I donatori complessivi dal 2007 sono stati 957.
"E' tutto trasparente e tutto pubblico" dice De Luca che si domanda il perchè di questo clamore mediatico. Una risposta in realtà lui stesso se la dà e la fa passare dalle interlocuzioni, evidentemente non andate a buon fine con l'ala di Forza Italia guidata da Tommaso Calderone. Un attacco nato dopo le elezioni della città metropolitana per le quali evidentemente c'erano aspettative sulla scelta del vice sindaco e delle deleghe degli stessi consiglieri. Schermaglie politiche a suon di interrogazioni alle quali oggi De Luca risponde difendendo il modo del suo partito di finanziare la sua attività e attaccando anche oltre le righe la stampa che in questi giorni ha semplicemente analizzato la mole di dati, pubblici, sottolineiamo pubblici, dei sostenitori e dei soci ambasciatori, chiamati a versare fra il 10 e il 15% delle indennità che percepiscono per la loro carica o incarico.
Nella galassia delle nomine e degli eletti c'è chi versa, i più, e chi non versa spontaneamente nelle casse del partito. E ci sono casi sui quali il tema della opportunità può essere sollevato. Uno su tutti quello dei revisori dei conti delle varie società partecipate. Soggetti terzi che devono garantire la migliore gestione dei bilanci e che partecipano al sostentamento del partito che di fatto li ha scelti, non può non avere addentellati legati all'opportunità. Ma sono una minoranza ed è una scelta personale magari partecipando ad una cena, si difendono da Sud chiama Nord. Avere tutti le idee più chiare e aver reso noto come il primo partito dell'opposizione in Sicilia si finanzi, in fin dei conti, è proprio il caso di dire, che anche questo è altrettanto opportuno nei confronti dei cittadini, senza dietrologie e fantasmi.
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