Ha fatto parte di Cosa Nostra barcellonese fin dal lontano 1996. Ritenuto vicino al boss di Terme Vigliatore, Nunziato Siracusa di cui era autista e tuttofare, era dedito principalmente al compimento di estorsioni e truffe nel settore delle auto. Ora la sezione misure di prevenzione del Tribunale su richiesta del Procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e del sostituto della DDA Francesco Massara ha disposto un sequestro di beni nei confronti del 62enne barcellonese ma residente a S.Filippo del Mela, Giuseppe Impalà. A notificare il provvedimento i Carabinieri della Compagnia di Barcellona. Impalà era stato arrestato una prima volta nel 2013 nell'operazione Gotha 4 in relazione all'affiliazione in Cosa Nostra barcellonese. L'impianto accusatorio, basato sulle dichiarazioni dei collaboratori Carmelo Bisognano e Santo Gullo non fu ritenuto adeguato dal tribunale del riesame che annullò l'ordinanza. Impalà fu nuovamente arrestato nell'operazione Gotha 7 condotta dai Carabinieri del Ros e questa volta fu condannato a nove anni di reclusione con sentenza divenuta definitiva nel 2022. Decisive proprio le dichiarazioni di Nunziato Siracusa che svelò i suoi rapporti con Impalà e la sua partecipazione a numerose estorsioni fra le quali quella ad un'impresa che stava realizzando il gasdotto nel comune di San Marco, un'altra ai danni dei vivai Anania ed all'impresa dei fratelli Calabresi. Le indagini patrimoniali svolte dai militari hanno permesso di appurare che i beni sequestrati sarebbero stati acquistati dai familiari del 62enne grazie ai proventi dell'attività illecita. Il sequestro odierno riguarda 3 fabbricati, 5 terreni ubicati a Barcellona e somme di denaro dei parenti del 62enne, nonché l'intero capitale sociale con relativo compendio aziendale di una società attiva nel settore edile con sede a Messina. Il valore complessivo dei beni corrisponde a circa 190.000 euro.