Otto mesi di ritardo almeno sul tabellino di marcia per la realizzazione dei 40 alloggi di Fondo Saccà. Dal sottosuolo continuano ad emergere veleni. Si è già scesi oltre i tre metri. E adesso si valuta la possibilità di elaborare una variante al progetto originario rivedendo l'analisi del rischio. Riducendo probabilmente la volumetria. A maggio si era deciso di scendere di un altro metro nell'area sbaraccata tre anni fa. Quell'area dove diede il primo colpo di pala meccanica l'allora sindaco di Messina Cateno De Luca. I veleni frenano la costruzione di nuove case.
Da realizzare ci sono due palazzine e 44 alloggi. E questo la dice lunga sulle difficoltà esistenti nel realizzare nuovi edifici. I nuovi risultati delle analisi del terreno effettuate in contraddittorio con gli enti preposti ai controlli Asp e Arpa non hanno dato l'esito sperato. Ci sono tracce evidenti di contaminanti. Era il 12 dicembre del 2023 quando si accertava la presenza di veleni. É stato necessario un intenso lavoro di caratterizzazione effettuato dalla struttura commissariale per il risanamento guidata allora dal subcommissario Marcello Scurria a cui è succeduto Santi Trovato.
Di fatto ci sono i progetti esecutivi per i nuovi alloggi, ci sono i fondi ma non si può iniziare. Nel terreno ci sono amianto, piombo, arsenico. A gennaio è iniziato il trasbordo del terreno contaminato prelevato ad un mezzo e mezzo di profondità. Ma quei camion praticamente hanno continuato a fare la spola tra Messina e le discariche specializzate. Da realizzare a Fondo Saccà ci sono due palazzine, una con i residui di un finanziamento Capacity del Comune 12 alloggi e un'altra di 32 alloggi gestiti dall'ufficio del commissario con i fondi della legge sullo sbaraccamento. Quasi 5 milioni di euro in tutto di spesa che restano ostaggio dei veleni ritrovati. Discorso diverso invece per Fondo Basile dove l'’Arpa ha concluso positivamente la fase della caratterizzazione dell'area di Fondo Basile dove è avvenuto lo sbaraccamento. Si attende soltanto il nullaosta del dipartimento ambiente della Regione. Soltanto dopo questo passaggio il sub commissario al risanamento Trovato potrà procedere con l’assegnazione del terreno ad Invitalia per avviare le fasi di costruzione dei nuovi alloggi. In gioco sessanta appartamenti
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