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Futuro del centro di cardiochirurgia pediatrica a Taormina, protestano i genitori dei piccoli pazienti

La nostra casa, la nostra cura. È questa la frase sullo striscione che ieri pomeriggio i piccoli pazienti del centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina hanno portato sul corso Umberto. Un corteo che si inserisce nell’ambito della mobilitazione del comitato genitori che hanno allestito il presidio fuori dall’ospedale San Vincenzo ormai da settimane per chiedere la permanenza del Centro di eccellenza a Taormina. Il 31 luglio, infatti, scadrà la proroga concessa dal Ministero e ancora non si hanno notizie ufficiali sul futuro del Ccpm.

I bambini hanno sfilato con un cuore in mano, insieme ai propri genitori che hanno spiegato ai tanti turisti e cittadini le motivazioni della loro protesta ma anche cosa il Centro ha fatto negli anni per i tanti piccoli pazienti che ha avuto in cura, i momenti di difficoltà, il rapporto che si è creato con i medici ed i sanitari divenuti una seconda famiglia allargata. A sostegno della mobilitazione c’è anche la petizione avviata dal Comitato Genitori che su internet ha superato le 80mila firme e che adesso punta a quota 100mila così da poterla presentare in Parlamento chiedendo la permanenza definitiva del Ccpm all’Ospedale di Taormina. Intanto l’equipe medica guidata dal primario Sasha Agati è rientrata dalla seconda missione in Camerun nell’ambito del piano Mattei e del Progetto “Cuori Ribelli”, promosso in partnership con l’Asp 5 di Messina e l’Associazione Una voce per Padre Pio Onlus, ha garantito cure cardiologiche gratuite a 20 bambini affetti da gravi cardiopatie congenite.

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