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Messina, i giovani di Bordonaro in preghiera per Gabriele Cavò

Quando salma del ragazzo, rimasto vittima di un incidente stradale verrà restituita ai familiari il villaggio lo accoglierà con una fiaccolata

Di fronte a una vita spezzata improvvisamente non ci sono parole che possano lenire il dolore e l’incredulità, ma più forte di tutto è la speranza che spinge ad andare avanti: c’era tutta la comunità di Bordonaro ieri sera fuori dalla chiesa parrocchiale, radunata con Gabriele e per Gabriele. Volti solcati dalle lacrime, in un silenzio interrotto solo dal soffio deciso del vento e dalla preghiera di adorazione eucaristica che padre Severino ha elevato con delicatezza per quel “fratello, amico, figlio che adesso dal cielo parla con i suoi cari”. Sulla scalinata della chiesa ai piedi del Santissimo Sacramento un grande cuore di rose rosse e avorio, i palloncini bianchi fatti volare in cielo. C’erano i genitori e il fratello Sebastian, c’erano gli amici di ogni giorno, quelli del Grest, stretti uno con l’altro per sostenere quel dolore che li accomuna, tanto quanto l’amore per Gabriele, c’era l’assessore Massimiliano Minutoli, anche lui figlio di Bordonaro. A parlare per tutti è Antonino, che descrive quel fratello e amico come “una persona speciale capace di cambiare il corso anche delle giornate più difficili; uno capace di affrontare tutto con il sorriso: E’ dura per i giovani del villaggio, né è consapevole padre Severino che abbracciandoli uno per uno, chiede loro di “custodire e mettere a frutto l’eredità lasciata da quel gigante buono, racchiusa nel suo sorriso e nella gioia di vivere”. Non sarà facile ma anche dalle tragedie è necessario trovare la forza di far fiorire il bene; ne era consapevole Gabriele che affrontava ogni situazione con animo positivo. Appena la salma del giovane morto nella notte fra giovedì e venerdì verrà restituita ai familiari, la comunità lo accoglierà all’ingresso del paese per accompagnarlo in chiesa con le fiaccole accese: è quanto il sacerdote ha disposto in accordo con il gruppo parrocchiale perché, ha detto, “Gabri sarà felice di tornare in questa chiese che per tanti anni è stata la sua seconda casa”. Il rombo dei motorini e il suono dei clacson ha rafforzato il lungo applauso che tutti hanno tributato a Gabriele Cavò; può sembrare banale ma non importa quanto lunga sia un’esistenza, ma piuttosto come la si è vissuta: e nei suoi 17 anni lui è stato capace di donare e donarsi, trasformando la morte in presenza immortale.

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