Parlare di Ponte sullo Stretto a Contesse può sembrare un'assurdità. Poi però quando si vedono una ventina di consiglieri comunali e i tecnici della Stretto di Messina in giro per la via Marco Polo o a Villaggio Unrra, allora ci si rende conto che il momento in cui la grande opera potrebbe cominciare ad essere costruita è sempre più vicina.
Tanti residenti si sono avvicinati incuriositi e anche preoccupati. “Ma perchè questa galleria deve passare da qui? E la nostra casa che fine farà? E come ci muoveremo durante il cantiere sulla via Marco Polo? Queste cose si domandano e domandavano ai tecnici della Stretto che hanno fatto i sopralluoghi."
Una delle prime novità emerse ieri è quella legata alla riduzione drastica di proprietari interessati ai cosiddetti asservimenti, cioè la restrizione nell'uso e nel godimento della sua proprietà a causa della realizzazione dell'opera pubblica. Questi a Contesse e dintorni sono stati azzerati mentre sono 51 gli espropri di residenze, compreso quello di un palazzo in costruzione che sarà abbattuto per far spazio al cantiere, all'ingresso della galleria che porta direttamente al ponte, alla fabbrica dei Conci e anche al campo, uno dei 4 che saranno realizzati in città.
Ma ieri c'è stato un convitato di pietra al sopralluogo. Ed era Ferrovie. Perchè il progetto del ponte che per essere approvato dal Cipess non prevede dove sarà realizzata la nuova stazione centrale di Messina. Tutto lascia pensare che sia proprio fra Gazzi e Contesse, ma esattamente non si sa dove.Lo deve decidere Rfi, e ci saranno altri espropri alle viste?
La mancanza di tempi certi sull'avvio dei lavori, ma anche sugli indennizzi sta facendo dilatare anche i tempi per l'avvio delle contromisure di chi sarà interessato agli espropri. Chi ha una azienda non sarà facile che possa in quattro e quattr'otto riaprirla da un'altra parte. Avrà la forza e il tempo per poterlo fare o si prenderà i soldi e allungherà l'esercito dei disoccupati. Un pericolo da non sottovalutare in un territorio già povero come quello di Messina.
Il disorientamento di molti è assolutamente giustificabile e non sarà facile rendere tutti partecipi della rivoluzione in arrivo.
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