Sconti sulla Tari in cambio del servizio di guardiania di una delle ville cittadine. Eccolo il primo sperimentale avvio del baratto amministrativo sbarcato a Messina.
L’avviso è stato pubblicato ieri e sono quindi aperte le candidature che potranno essere presentate entro il primo luglio.
Ma cosa è il baratto amministrativo? In poche parole, a fronte del riconoscimento di una riduzione di un tributo comunale, il cittadino, singolarmente o in forma associata, offre alla comunità una prestazione di pubblica utilità integrando un servizio già svolto dal Comune.
Si tratta, più in generale, di contratti di partenariato sociale che impegnano i cittadini a svolgere attività a favore della collettività. Con il regolamento, approvato dal Consiglio a febbraio, anche i messinesi potranno proporsi per “scambiare” una parte dei tributi dovuti con prestazioni di pubblica utilità.
Ci sono dei paletti. Il primo è essenziale: non si possono fare “lavori” utili per compensare debiti pregressi con il Comune. Quelli sono da saldare pagando. Ma si può defalcare fino al 50% del valore i tributi dell’anno in corso con attività svolte nel medesimo periodo. Il contribuente può aderire al baratto amministrativo per un minimo di valore di 100 euro e per un massimo di 1000. Sempre per una copertura della metà del dovuto.
Ogni ora di attività prestata per il Comune è valutata 10 euro, compreso il costo dell’assicurazione. Ciascun progetto consterà di moduli di 8 ore. Ci possono essere da uno a dieci moduli. Per questa prima annualità, il progetto pilota, si focalizza sulla linea di intervento “sorveglianza e custodia” di ville e parchi cittadini. L'obiettivo è garantire il mantenimento delle condizioni di decoro e sicurezza di questi spazi. In particolare il servizio dovrà essere espletato a villetta Bartolotta (Santa Lucia sopra Contesse), villa Castronovo, villetta San Licandro e villetta via Sciascia, parco Casa Nostra, parco Aldo Moro, villetta Pajno, villa Sabin.
Chi vorrà aderire non dovrà però avere un Isee superiore a 15.000 euro. Un supporto a chi è in disagio economico, tant’è che più basso è il reddito e più numeroso il nucleo familiare, maggiore sarà il punteggio ottenuto. Stanziati 50.000 euro per coprire l’equivalente dei fondo che saranno “barattati” con il lavoro.
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