Vasco Rossi apre la stagione del Sanfilippo, gran lavoro dietro le quinte. Alla scoperta del maestoso palco di 70 metri
Oltre 500 maestranze, a cui si aggiungeranno, sabato e domenica sera, 300 steward. In totale 800 persone, di cui almeno la metà di Messina, che si muovono e lavorano tra gli ingranaggi della macchina dei grandi concerti. Da giorni allo stadio Franco Scoglio si lavora incessantemente affinché sia tutto pronto per accogliere gli eventi di una stagione da ricordare: sabato e domenica il grande ritorno di Vasco Rossi, la settimana successiva l'attesissima prima volta al San Filippo di Cesare Cremonini, e poi il 5 luglio Marracash, il 18 luglio Ultimo e infine la “doppietta” di Marco Mengoni, il 23 e il 24 luglio. Una scorpacciata dietro la quale, però, c'è un lavoro oscuro ma fondamentale, senza il quale tutto questo non sarebbe possibile. Dopo una pericolosa frenata di qualche anno fa, da qualche anno l'amministrazione comunale è tornata a puntare con forza sui grandi eventi, con in testa l'assessore agli Spettacoli Massimo Finocchiaro, e andando a scoprire da vicino tutto quello che si muove dietro le quinte non si può che sposare questa linea, da sempre spinta dal promoter Lello Manfredi, l'anima della musica live a Messina. Da quasi una settimana la produzione locale è entrata in possesso delle chiavi dello stadio, dopo il lavoro “preparatorio” svolto dalla Messinaservizi. Lo “scheletro” del grande palco lungo 70 metri, profondo e alto venti, che sabato verrà calcato da Vasco, è stato montato e oggi toccherà alla produzione dell'artista emiliano completare l'imponente scenografia. Poi in poche ore quest'ultima verrà nuovamente smontata, lasciando solo la base che verrà riutilizzata per il concerto di Cremonini. Al San Filippo da qualche giorno c'è anche un emissario dell'agenzia che organizza il concerto di Vasco, Live Nation: tutti lo chiamano il “Gondola” e, senza dare nell'occhio, supervisiona tutto, compresi i locali che verranno utilizzati come camerini. Al resto ci pensano Manfredi, il direttore di produzione locale Gaetano Mazza e gli assistenti, Giovanni Marchese, Fabio Mordà, Enrico Cantaro, oltre all'ing. Franco Mento che fa da “collante” col Comune. I tempi sono serrati: 36 ore per montare le strutture d'acciaio, 2 giorni interi solo per i pannelli che proteggono il prato nell'area sottostante il palco, serviranno 12 ore per lo smontaggio. Tutto attorno si muovono elettricisti, operai specializzati, idraulici, imprese di pulizia. C'è lavoro anche per una rosticceria della zona, che dà da mangiare alle maestranze in attesa dei servizi di catering che seguiranno gli artisti e i loro staff. Ma anche i cuochi di Vasco e company, ci spiegano dall'organizzazione, la spesa la faranno nei mercati di Messina. Perché l'indotto dei grandi concerti è anche questo.