Sarebbero migliaia i prelievi forzati attuati dall'Amam con una società di recupero crediti di Cosenza sui conti correnti. Il gruppo consiliare del Pd è sul piede di guerra e ha approntato un dossier che presenterà nelle prossime ore alla stampa. Una parte del documento riguarda proprio i prelievi forzosi sui conti correnti dei morosi.
La procedura seguita dall'Amam non convince. Nei giorni scorsi era intervenuta L'Adoc Uil che ha raccolto numerose segnalazioni. Nei giorni scorsi in redazione abbiamo ascoltato il racconto di un ex funzionario dell'Università al quale nonostante avesse pagato 1890 euro di bollette hanno bloccato la cifra equivalente sul conto.
A tutt'oggi quella cifra, nonostante il malcapitato grazie anche all'aiuto dell'Amam abbia presentato una liberatoria, non è stata sbloccata dall'istituto di credito. Érimasto ostaggio di un clamoroso errore. Ma la situazione sarebbe più complessa del previsto. Oggi interviene il Codacons guidato dall'avvocato Cardile.: “La Procedura adottata dall'Amam, a nostro avviso, è del tutto illegittima. Stiamo impugnando ogni provvedimento. Uno ad uno. La società di recupero crediti non può sostituirsi al giudice. Il prelievo dev'essere anticipato da un decreto ingiuntivo contro il quale l'utente deve poter opporsi e poi dev'essere il giudice a decidere il pignoramento presso terzi”.
C'è poi il prelievo record da 16 mila euro operato sul conto dell'avvocato Salònia. Avvocato esperto Salònia ha presentato ben 4 opposizioni al giudice dell'esecuzione e al giudice di pace. Molte delle bollette contestate sostiene Salònia sono prescritte perchè riguardano il consumo del 2010. La legge a cui fanno riferimento inoltre, secondo il legale, non darebbe alcun titolo all'Amam e alla società. Per poter agire devono passare dall'agenzia delle entrate. Capitolo a parte sono gli errori che riguarderebbero la mancata comunicazione tra Amam e società di recupero crediti sull'effettivo pagamento del dovuto. Il recupero crediti e gli accertamenti sono stati affidati alla B consulenze società con sede a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza. L'Amam deve recuperare un credito colossale che vanta nei confronti di oltre 50 mila utenti. A non pagare secondo gli ultimi dati del 2024 erano il 44 per cento degli utenti.
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