L'ambientalista Giuseppe Marano, presidente dell'associazione Cad sociale Milazzo interviene sulla vicenda degli alberi abbattuti nel cantiere del parcheggio del viale Giostra. Sui platani nidificherebbero alcune specie di uccelli. Il periodo che va da marzo ad agosto secondo le direttive europee è a rischio. La direttiva punta a proteggere tutte le specie di uccelli selvatici presenti nel territorio europeo. Così è partita una diffida ufficiale. Marano ha inondato di pec ogni ente interessato alla questione: il Comune, la Messina servizi, la soprintendenza ai Beni culturali, l'ispettorato ripartimentale alle foreste, la Prefettura. L'associazione diffida il Comune dall' abbattere l'ultima fila di platani rimasti se non prima venga fornita la documentazione che comprovi la presenza di meno di nidi attivi. Marano chiede chiarimenti ed una risposta scritta sull'abbattimento degli alberi. La pec è stata inviata per conoscenza al quinto quartiere guidato da Raffaele Verso. Lo stesso quartiere che nelle scorse settimane aveva voluto vederci chiaro sulla vicenda. La Seacop, la ditta incaricata da Messinaservizi, ha quasi completato le prove di carico e di trazione sui 25 esemplari di platano superstiti nel cantiere del parcheggio del viale Giostra. Il quinto quartiere vuole che vengano salvati. Esame in corso dei documenti sugli abbattimenti La parola d'ordine è salvare gli alberi. Impedire che i 25 platani superstiti del cantiere parcheggio del viale Giostra seguano lo stesso destino delle altre 22 piante già abbattute. E per questo la quinta municipalità presieduta da Raffaele Verso, prendendo spunto dal malumore manifestato dagli abitanti della zona e dalle perplessità avanzate da diverse associazioni cittadine ha effettuato l'accesso agli atti e ha ottenuto l'intera documentazione che riguarda gli abbattimenti. Proprio in queste ore i documenti sono sotto i raggi X di una commissione della municipalità. Manca ancora uno degli ultimi verbali ma da quello che si evince gli abbattimenti vengono giustificati dall'interferenza delle radici con la struttura della copertura del torrente che ne aveva compromesso la stabilità. Tesi contestata da alcuni agronomi interpellati da comitati cittadini. Ci sono diversi verbali stilati in tempi diversi. In un primo vengono classificati a rischio schianto solo 2 esemplari in un secondo il rischio viene allargato a tutti e 22. E proprio su questi rischi sta puntando l'attenzione la commissione del quinto quartiere con un occhio al verdetto che nelle prossime ore riguarderà gli alberi superstiti.