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Messina calcio, dopo la retrocessione in D preoccupa il futuro della società: decisiva l'udienza del 10 giugno

La domanda è lecita e se la pongono tutti i tifosi del Messina. Cosa accadrà nei prossimi giorni alla squadra peloritana alla luce delle inchieste che la coinvolgono e dopo la retrocessione in serie D. C'è, intanto, una prima data da cerchiare nel calendario ed è il 10 giugno quando al tribunale si discuterà della richiesta dei magistrati di mettere il club in liquidazione giudiziale, termine giuridico che ha sostituito nella forma il fallimento. In base agli accertamenti e l'esame della documentazione delle scorse settimane e dopo aver udito persone informate sui fatti, da palazzo piacentini si è arrivati alla conclusione che la società non ha la capacità economica per andare avanti a causa dello stato di insolvenza che si è determinato dopo il passaggio di quote, avvenuto ad inizio gennaio, da Pietro Sciotto ad AAD Invest Group, cessione oggetto di una delle due inchieste, ques'ultima affidata al procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e al sostituto Fabrizio Monaco al momento contro ignoti, con le ipotesi di reato di truffa e minacce. Prima del 10 giugno, il debito potrebbe essere, sulla carta, ripianato dal fondo lussemburghese e dal socio di minoranza Pietro Sciotto e bisognerà anche capire se la probabile escussione della fideiussione, messa a copertura, coprirà in parte o per intero gli emolumenti per essere in regola anche in D. Ma se così non fosse, il giudice competente in materia di procedure concorsuali potrebbe decidere di sposare la tesi della procura e dichiarare la liquidazione giudiziale del Messina nominando un curatore che, dopo aver quantificato il debito complessivo e soddisfare i creditori avrà soprattutto il compito di vendere il titolo sportivo e dovrà farlo tenendo conto della possibile iscrizione del Messina al torneo di serie D con un nuovo numero di matricola e denominazione. I termini solitamente sono fissati a metà luglio e bisognerà fare in fretta per completare l'iter perchè il rischio che non si arrivi in tempo è concreto visto che l'eventuale procedura che si aprirebbe comporta dei passaggi tecnici imprescindibili.

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