C'è un cambio di rotta nel futuro del Pilone. Uno dei simboli più riconoscibili della città, il guardiano dello Stretto, l'incarnazione del mito di Cariddi da troppo tempo è senza una prospettiva. E' sicuramente uno degli ambiti amministrativi in cui questa amministrazione, intesa nella sua continuità di quasi sette anni, ha inciso meno. I legacci burocratici hanno sempre frenato ogni tipo di progettualità e di investimento. Un po' per questioni legate alla proprietà, un po' per i vincoli ambientalisti che la splendida collocazione impone, non è stato facile per nessuno poter realmente impegnarsi per dare un futuro attivo questa torre di 235 metri. A dargli lustro internazionale ci ha pensato atleta estone Jaan Roose che ha attraversato a piedi lo Stretto di Messina su una corda tesa fra i l pilone siciliano e quello calabrese. Adesso è tornata la piena volontà di poterlo sfruttare sotto il profilo turistico, di poterlo visitare, di poterlo scalare, di poter godere dello spettacolo che solo una vista dalla cima può regalare. L'ultima direzione intrapresa dall'amministrazione e dall'assessore Francesco Caminiti in particolare non prevedrebbe, almeno per il momento, di dare seguito al progetto realizzato oramai diversi anni fa dallo studio De Cola. Piuttosto di realizzare una funzionalità più leggera e rapida da realizzare. Il motivo portante è presto detto. Una recente riunione con tutti gli enti incaricati di dare il benestare a qualsiasi tipo di intervento e sfruttamento dell'area ha dato delle coordinate che riducono i margini di intervento. Infatti in base a quanto ad oggi disposto dal Demanio marittimo, non può essere realizzata nessuna struttura fissa anche solo nella grande base a 10 metri d'altezza alla quale è ancorato il traliccio. Niente cemento, ma solo struttura per così dire sicure ma leggere, amovibili, un po' come quelle dei lidi per intenderci. Questa costruzione potrebbe essere ancorata al basamento e rendere comunque visitabile il pilone. Questo tipo di intervento sarebbe inserito in un più ampio contesto di manutenzione generale dell'opera che a settembre compirà 70 anni. Un milione di euro sarebbero sufficienti per poter sanare le parti arrugginite e altre da sistemare. In attesa di poter collocare anche un ascensore, anche la scalata alla vetta del Pilone sarebbe a quel punto riaperta rendendo una vera e propria avventura, pur se un po' faticosa, la visita all'ultimo lembo della Sicilia.