Sono migliaia gli utenti Amam finiti nella lista nera della società di recupero crediti. Non paga quasi 1 utente su due. Non pagano condomìni enormi. Non pagano attività commerciali. E allora l'Amam lo aveva già annunciato da tempo è passata alle maniere forti. Ma questa volta davvero forti.
Stanno scattando in molti casi ganasce alle auto di proprietà e prelievo forzato dai conti bancari. Il recupero crediti e gli accertamenti sono stati affidati alla B consulenze società con sede a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza. Gli utenti nella lista nera della società privata che si è insediata con un proprio sportello anche nella sede Amam del viale Giostra sono migliaia.
Il passaggio successivo all'accertamento è il pignoramento che può attaccare i beni del debitore. La campagna di recupero crediti infatti non prevede più solo distacchi e riduzioni del flusso idrico ma adesso ci sono i recuperi forzati con pignoramenti e prelievi. L'Amam deve recuperare un credito colossale che vanta nei confronti di oltre 50 mila utenti. A non pagare secondo gli ultimi dati del 2024 erano il 44 per cento degli utenti. Ma attenzione agli errori.
C'è infatti chi denuncia di aver subito il prelievo dal conto più di 1800 euro nonostante avesse già pagato tutto e ci mostra l'intera documentazione. Santino Zagami ex funzionario dell'ateneo aveva già saldato con una rateizzazione un debito e aveva ottenuto la prescrizione per un altro debito. Ma i sui debiti e il suo nome erano rimasti nella black list. La replica del presidente dell'Amam Paolo Alibrandi: “Verificheremo, ma avvisi e raccomandate vengono mandati sempre. Se l'utente ha bisogno di chiarimenti mi può contattare o può venire direttamente in sede per capire cosa sia successo”
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