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Ponte sullo Stretto: ecco tutti i numeri degli espropri

Quando si parla di Ponte sullo Stretto, tra gli argomenti più caldi e delicati spicca sicuramente quello legato agli espropri. Un tema che tocca da vicino tanti cittadini che vivono o hanno proprietà nelle zone che saranno toccate dai cantieri per la realizzazione della grande opera.

In attesa dell'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess, la società Stretto di Messina ha messo a punto tutti i dettagli tecnici e procedurali che porteranno alla delicata fase espropriativa. Michelangelo Difrancesco, responsabile di questa fase per la Stretto, lo ha detto ieri in commissione: non ci sarà nessuna fase aggressiva, ma si punta al dialogo e soprattutto a procedure bonarie.

Ma cosa accadrà esattamente quando il Cipess approverà? Dopo alcuni passaggi amministrativi, i cittadini coinvolti riceveranno comunicazione diretta, mediante raccomandata o PEC, ed avranno facoltà di fornire ogni utile elemento per determinare il valore da attribuire al bene in suo possesso. Nel caso non si raggiunga una condivisione, sarà facoltà dell’espropriato fornire il valore da attribuire all’immobile. Ma andiamo ai numeri.

Per la Sicilia il piano degli espropri avrà un costo stimato di 154 milioni di euro, le superfici da liberare sono di circa 1,8 milioni di mq. 448 le unità immobiliari che dovranno essere cedute, 291 sono abitazioni che per il 60% rappresentano la prima casa per chi le possiede. 230 sono nella zona di contrada Margi a Torre Faro, 51 a Contesse, altre 10 sparse nelle aree dei cantieri. 120 sono invece negozi, botteghe, 37 ruderi e fabbricati fatiscenti. Ai proprietari che potranno dimostrare di aver acquistato l'immobile prima del 30 giugno 2023, sarà corrisposta un’indennità pari al valore venale dell’unità immobiliare maggiorato del 15%. Se l’unità immobiliare è adibita ad «abitazione principale» del proprietario è inoltre riconosciuta una «Indennità Aggiuntiva di Ricollocazione Abitativa», una sorta di indennità di trasloco fino ad un importo massimo di 40 mila euro, a cui ha diritto anche chi vive in affitto ma sempre da prima del 30 giugno 2023. Indennità che si riduce a 10 mila euro per chi ha residenza o affitto dopo quella data.

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