L'Azienda sanitaria provinciale ha autorizzato l'utilizzo per uso umano dell'acqua dei tre pozzi di Mili: Busà, Oteri e Cucinotta. Anzi per essere precisi il pozzo Cucinotta era già stato autorizzato. Per gli altri due l'autorizzazione, già formalmente concessa, arriverà nelle prossime ore dopo la consegna del documento ufficiale di fine lavori. Ma l'ispezione dei tecnici Asp ha accertato la bontà degli interventi effettuati che mettono al sicuro l'acqua attinta dai pozzi separandola nettamente dal sistema fognario e da altri agenti esterni.
Si tratta di un'autorizzazione provvisoria che diventerà definitiva successivamente quando sarà espletato l'iter completo che prevede la ripetizione degli esami batteriologici periodicamente. Il sindaco Federico Basile aveva sempre giurato sulla sicurezza di quell'acqua e dell'intera rete dove questa veniva immessa ma nello stesso tempo aveva firmato un'ordinanza che ne raccomandava solo u uso igienico sanitario.
Di fatto quella potabilità che “non c'era” era al centro di polemiche e del dibattito politico degli ultimi nove mesi. Prima dell'autorizzazione si sono stati stati ben tre sopralluoghi. L'Azienda sanitaria, ad agosto, aveva indicato al Comune la strada da seguire per ottenere l'autorizzazione all'attingimento e la certificazione di potabilità dei pozzi e quindi dell'intera rete idrica. Oggi dopo nove mesi dalle prescrizioni, l'Amam e il Comune hanno ottenuto quanto attendeva tutta la città.
Il commento del sindaco Federico Basile: “Era un risultato atteso, ma eravamo certi della correttezza del procedimento avviato. In un momento difficile abbiamo preso una decisione che poteva apparire complicata da comprendere, ma come sindaco e massima autorità sanitaria locale mi sono assunto la responsabilità, perché certo della qualità dell’acqua. Chiunque, in questi mesi, ha speculato, ha messo in discussione la mia parola, ha fatto allusioni – a volte neanche troppo velate – rispetto al fatto che un sindaco potesse mettere a rischio la salute dei cittadini, dovrebbe oggi vergognarsi, arrossire e chiedere scusa alla città per aver alimentato timori infondati. L’acqua che oggi viene dichiarata idonea dall’ASP è la stessa che abbiamo immesso in rete in questi mesi: è sempre stata potabile”.
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